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TREVISO - Viale Montegrappa e l'intera zona Eden; le Stiore e già fino a San Liberale e parte di viale Europa. Si allunga l'elenco delle fette di città rimaste, anche ieri sera, senza illuminazione pubblica. Si aggiungono alla parte del centro storico senza luce ormai da sabato: «Un problemone - ammette il sindaco Mario Conte - ma i tecnici sono al lavoro per risolverlo. Non ci vorrà molto». Intanto molte vie del centro sono restate illuminate solo grazie alle vetrine dei negozi o alle luci delle case private o degli uffici. Sabato sera, per esempio, in piazza Borsa la grande festa finale degli Alpini, con i sette cori di altrettanti gruppi riuniti sotto il palazzo della Camera di Commercio per eseguire un unico concerto davanti a migliaia di persone, è stata illuminata (per modo di dire) solo dalle luci della vicina banca e dei negozi circostanti. La vicina via Toniolo, invece, era completamente al buio. Così come via Manin. E la stessa scena si è ripetuta anche ieri sera: «Ma qui capita spesso», spiegano i residenti.
Blackout a Treviso
Il buio è dovuto a un guasto capitato a due centraline che regolano l'illuminazione pubblica in diverse aree della città.
Città al buio: cosa sta succedendo
A Ca' Sugana però contano molto su una svolta ormai prossima: il progetto di cambiare radicalmente l'intera illuminazione pubblica cittadina, sostituendo tutti i punti-lampioni con nuovi e più efficaci impianti a led. Un'operazione dai numeri importanti: verranno cambiati 15mila punti luci per un investimento di 8,9 milioni di euro. Parallelamente, verranno anche sostituite le cabine che passeranno da un sistema a rete a quello alternato: «In questo modo - ha ripetuto più volte l'assessore ai Lavori Pubblici Sandro Zampese - dovremmo superare il problema dei guasti come quello accaduto in questi giorni». Dopo quasi tre anni di blocco, il progetto per la nuova illuminazione pubblica si è finalmente bloccato. Un ricorso al Tar ha infatti congelato prima e stravolto poi la graduatoria tra gli studi che si sono offerti per la progettazione. Uno stop burocratico che ha portato via molti mesi. Adesso il progetto definitivo è pronto. Da venti giorni è al vaglio degli uffici tecnici di Ca' Sugana che hanno un altro mese e mezzo di tempo per fare tutte le osservazioni del caso e chiedere delle migliorie. Poi lo consegneranno ai progettisti che, in massimo sessanta giorni, lo rivedranno in base alle indicazioni ricevute. A quel punto il progetto diventerà esecutivo e i lavori potranno essere assegnati. L'obiettivo dell'amministrazione è quello di ridurre al minimo i tempi di attesa e arrivare ad aprire i cantieri entro la prossima primavera.
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