TREVISO - Viale Montegrappa e l'intera zona Eden; le Stiore e già fino a San Liberale e parte di viale Europa. Si allunga l'elenco delle fette di città rimaste, anche ieri sera, senza illuminazione pubblica.
Blackout a Treviso
Il buio è dovuto a un guasto capitato a due centraline che regolano l'illuminazione pubblica in diverse aree della città. Il guasto però pare localizzato lungo le condutture sotterranee e i tecnici di Ca' Sugana solo al lavoro per individuarlo e risolvere così il problema: «I tecnici - conferma il sindaco - sono all'opera praticamente da sabato. Ormai sono a buon punto. Entro domani (oggi ndr) contiamo di superare questa difficoltà. Purtroppo dobbiamo fare i conti con un sistema vecchio che qualche problema lo può dare». Il timore è che gli stessi inconvenienti possano verificarsi anche in altre aree della città, con disagi moltiplicati dalla fatto che ormai fa buio sempre più presto.
Città al buio: cosa sta succedendo
A Ca' Sugana però contano molto su una svolta ormai prossima: il progetto di cambiare radicalmente l'intera illuminazione pubblica cittadina, sostituendo tutti i punti-lampioni con nuovi e più efficaci impianti a led. Un'operazione dai numeri importanti: verranno cambiati 15mila punti luci per un investimento di 8,9 milioni di euro. Parallelamente, verranno anche sostituite le cabine che passeranno da un sistema a rete a quello alternato: «In questo modo - ha ripetuto più volte l'assessore ai Lavori Pubblici Sandro Zampese - dovremmo superare il problema dei guasti come quello accaduto in questi giorni». Dopo quasi tre anni di blocco, il progetto per la nuova illuminazione pubblica si è finalmente bloccato. Un ricorso al Tar ha infatti congelato prima e stravolto poi la graduatoria tra gli studi che si sono offerti per la progettazione. Uno stop burocratico che ha portato via molti mesi. Adesso il progetto definitivo è pronto. Da venti giorni è al vaglio degli uffici tecnici di Ca' Sugana che hanno un altro mese e mezzo di tempo per fare tutte le osservazioni del caso e chiedere delle migliorie. Poi lo consegneranno ai progettisti che, in massimo sessanta giorni, lo rivedranno in base alle indicazioni ricevute. A quel punto il progetto diventerà esecutivo e i lavori potranno essere assegnati. L'obiettivo dell'amministrazione è quello di ridurre al minimo i tempi di attesa e arrivare ad aprire i cantieri entro la prossima primavera.