TREVISO - Non si accorge che la strada è chiusa e invade la ferrovia a pochi metri dai manutentori al lavoro vicino al passaggio a livello: alla fine si fa male solo lui,...
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BARRIERE INUTILI
I manutentori stavano curando il binario in prossimità dell'intersezione quando, intorno all'1.20, sono stati interrotti di soprassalto dall'irruzione di un'auto che si è fatta beffe non solo della segnaletica che indicava la chiusura della strada ma anche delle barriere a terra posizionate dalla ditta privata incaricata del lavoro da Rfi. Un grande spavento per i manutentori, che si trovavano a pochi metri dal passaggio a livello. Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, l'auto è piombata sulla sede ferroviaria abbattendo qualunque ostacolo (non le sbarre che erano rimaste alzate) e finendo con una rotaia in mezzo alle ruote e i fari ancora accesi. La scena è stata illuminata quasi a giorno dai potenti fanali della profilatrice, che per fortuna si muoveva con estrema lentezza. Il macchinista ha così potuto fermarsi per tempo.
ILLESO
Se si fosse trovato leggermente più vicino all'incrocio con via Castellana il mezzo ferroviario avrebbe riportato gravi danni, per non parlare delle conseguenze che avrebbero potuto avere gli operai. Il conducente dell'auto, un italiano sulla cinquantina, è riuscito a uscire sulle proprie gambe dall'abitacolo cadendo a terra dopo una decina di metri. Avrebbe poi riferito ai soccorritori del Suem 118 e alla Polizia ferroviaria di non essersi messo alla guida alterato ma semplicemente di non essersi accorto che la strada era chiusa. All'incrocio tra via Castellana e ferrovia si è presentato anche il carro attrezzi, che non senza difficoltà ha portato in officina l'auto danneggiata. Ferrovia e macchina profilatrice non hanno riportato danni, e la circolazione dei treni è ripartita regolarmente all'alba di ieri anche grazie alla tenacia dei manutentori, che sono riusciti a concludere il lavoro assegnato in tempo utile nonostante l'interruzione di oltre due ore causata dall'incidente.
Luca Anzanello Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino