OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
TREVISO - Una trentina di pendolari inferociti e un treno fermo sui binari per quasi due ore ad appena un chilometro dalla stazione ferroviaria di Treviso. È quanto accaduto ieri mattina alle 7.40 quando il regionale per Vicenza si è improvvisamente fermato lungo i binari pochi istanti dopo la partenza. A bloccare il convoglio sarebbe stato un problema alla batteria che ha costretto i tecnici di Rfi a lavorare per circa un'ora e mezza sul posto, a pochi metri dal Miani Park in zona tribunale, per cercare di risolvere il problema. Un'operazione non facile tecnicamente, ma resa ancora più pesante dalla pressione operata dai pendolari presenti sul treno, impossibilitati a scendere a terra per motivi di sicurezza. «Siamo partiti in orario e non c'era alcuna avvisaglia che ci saremmo potuti fermare subito dopo aver lasciato la stazione racconta Giulia, una dei passeggeri Purtroppo, però, il convoglio si è bloccato all'improvviso. Inizialmente abbiamo pensato a un semplice guasto, uno dei tanti che spesso accadono sui treni di questa linea, ma arrivati all'ora di attesa abbiamo capito che non c'era alcun miglioramento».
I RACCONTI
«Quando abbiamo iniziato a sentire il macchinista e il controllore inveire contro alcuni colleghi al telefono abbiamo percepito la reale gravità della situazione - afferma invece Andrea, uno dei pendolari più colpiti dal ritardo procurato dal guasto al convoglio Per carità, un problema può succedere, ma non si possono costringere le persone a rimanere sedute in carrozza senza la possibilità di uscire o avere un'assistenza di viaggio».
LA SOLUZIONE
La situazione si è poi sbloccata intorno alle 9.20 quando l'intero convoglio, ancora impossibilitato a ripartire e bisognoso di ulteriori controlli, è stato trainato nuovamente in stazione a Treviso per permettere ai viaggiatori di scendere e trovarsi così in autonomia una alternativa di percorso. «È stata un'esperienza estenuante, ma alla fine qualcuno è riuscito comunque a prendere il treno successivo in arrivo da Portogruaro - conclude Giulia Anche se quello delle 8.38 è andato perso in quanto eravamo ancora fermi sui binari. Altri invece hanno deciso di prendere bus o chiedere passaggi ad amici e colleghi, soprattutto gli insegnanti tra noi. In ogni caso qualcuno dovrebbe rispondere per quanto successo. Ora chi ci ripaga il biglietto? Chi ci ridà le ore perse di lavoro? Sequestrare per un'ora e mezza delle persone è inaccettabile». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino