Pendolari-detective cronometrano i ritardi dei treni nelle linee "in trincea"

Pendolari-detective cronometrano i ritardi dei treni nelle linee "in trincea"
UDINE Sono tornati un po' alle origini dei comitati ferroviari in Fvg, i pendolari friulani, diventando detective per cronometrare al secondo tempi di percorrenza, ritardi,...

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UDINE Sono tornati un po' alle origini dei comitati ferroviari in Fvg, i pendolari friulani, diventando detective per cronometrare al secondo tempi di percorrenza, ritardi, recuperi e cadenzamenti saltati. E in cinque hanno monitorato 162 corse dal 14 settembre al 24 ottobre.

Oggetto di tanto studio, i cinque treni passeggeri dello scandalo (sulle tratte Udine-Carnia e Udine-Tarvisio) che dal 14 settembre sono stati spostati in cintura, come a gran voce chiedevano i comitati dei residenti che lottano contro i passaggi a livello. E ora i comitati di viaggiatori hanno voluto vedere l'effetto che fa, confezionando un dossier di 26 pagine zeppo di dati, grafici e scritte in rosso. Le conclusioni? «Più di cinque treni passeggeri - dice Andrea Palese - sulla linea in trincea non possono starci, visto che già viaggiano in cintura una cinquantina di merci. La capacità è satura. Quella linea ha due binari ma non funziona come un doppio binario». Insomma, i viaggiatori hanno ribadito la loro «contrarietà allo spostamento del traffico passeggeri (32 convogli totali ndr) in cintura» con l'attuale situazione infrastrutturale. «Prima di pensare di spostare altri convogli» (perché questo è il progetto: il vicesindaco Michelini in consiglio ha parlato di un prossimo spostamento di altri 4 treni per arrivare poi alla dismissione della tratta) «bisogna fare i lavori, di adeguamento tecnologico e di raddoppio della linea», dice Palese. Resta il fatto che «da Udine a Vat con questo giro dell'oca si impiega lo stesso tempo che per andare da Udine a Tricesimo». Ma, il monitoraggio ha dato anche la prova che «la capacità della Pontebbana, da Bivio Vat a Carnia, è stratosferica: permette recuperi pazzeschi, con una media di cinque minuti, ma è gestita male da Trenitalia ed Rfi che tengono i tempi larghi per poter eventualmente recuperare ed evitare penali contrattuali», sostiene Palese. Lungo la Tricesimo-Carnia, infatti, sono state rilevate in media riduzioni di percorrenza fra 4 minuti e 10 secondi del R6018 e i 5 minuti e 50 secondi de R6036. Il dossier sarà consegnato nelle mani dell'assessore regionale Graziano Pizzimenti.

I RISULTATI I comitati pendolari Fvg hanno calcolato che «nella tratta Carnia-Udine si è passati da un tempo di percorrenza medio previsto dal precedente orario di 37 minuti agli attuali 41 del R6009 deviato (+4 minuti). Nella tratta Udine-Carnia si è passati dai 37-38 minuti agli attuali 42-43 del R6024 e R6018- 6036-6040 deviati (+5 minuti). La sperimentazione ha poi fatto saltare il cadenzamento degli orari, per anni ritenuto un dogma: mentre i treni R6018 e 6024 hanno mantenuto le partenze con l'orario storico da Udine rispettivamente alle 12.35 e 13.35, il R6036 ha anticipato la partenza di 1 minuto dalle 18.01 alle 18 e il R6040 di ben tre minuti alle 18.58 rispetto al cadenzamento previsto alle 19.01». Secondo i comitati fino a quando non saranno conclusi i lavori di Rfi «è impossibile ipotizzare una implementazione del traffico passeggeri, visto che si creerebbe un enorme collo di bottiglia a Udine Parco, dove la linea di cintura si innesta alla diretta proveniente da Trieste». Il problema, poi, è che «se ci sono due treni circolanti lungo la tratta Parco-Udine, uno dei due deve fermarsi necessariamente per dare la precedenza all'altro, come accade spesso al R6009 Carnia-Udine, causando ritardi». Da Bivio Vat a Udine, in cintura, oggi, hanno calcolato i viaggiatori, ci si mette in media «8 minuti e 10 secondi contro i 4 minuti della storica linea diretta, 4 minuti in più». Il minimo si è registrato il 2 ottobre, con 7 minuti, il massimo il 1. ottobre con 10 minuti e 30. Ma si «può arrivare a superare i 12 minuti come successo se il treno proveniente dalla cintura deve attendere a Parco l'incrocio con un altro treno». I comitati hanno proposto una serie di correttivi di orario per i 5 treni deviati, «per sterilizzare» i tempi più lunghi della cintura e «ritornare ad un orario cadenzato». 

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Il Gazzettino