Treni, Chioggia-Rovigo a rischio stop: dal 2022 previso un gestore esterno Cosa potrebbe cambiare

Treni, Chioggia-Rovigo a rischio stop: dal 2022 previso un gestore esterno
CHIOGGIA/ROVIGO - Ci sarà solo l'autobus, e non più il treno, nel futuro dei pendolari chioggiotti che viaggiano sulla Chioggia-Rovigo, a meno che, entro giugno,...

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CHIOGGIA/ROVIGO - Ci sarà solo l'autobus, e non più il treno, nel futuro dei pendolari chioggiotti che viaggiano sulla Chioggia-Rovigo, a meno che, entro giugno, non intervenga una mobilitazione politico-istituzionale che lo eviti. La sostituzione del trasporto su rotaia con quello su gomma è ipotizzata (ma non ancora data per certa), sul sito di Infrastrutture Venete srl, la società regionale che, dall'inizio del 2020, è subentrata a Regione Veneto nella titolarità dei contratti di servizio ferroviario regionale con Trenitalia e con Sistemi territoriali e nella gestione della linea Adria-Mestre. Infrastrutture Venete sta preparando il bando per assegnare ad altre aziende ferroviarie (esclusa Sistemi Territoriali, in base al principio di separazione della competenze tra linee e infrastrutture) il servizio di trasporto ferroviario sulle linee Chioggia-Rovigo, Adria-Mestre-Venezia e Rovigo-Verona per il decennio 2022-2032. Il bando uscirà entro giugno 2021 ma, sul sito, sono disponibili le informazioni per gli stakeholders (portatori di interesse) che vorranno partecipare alla gara, che comprendono chilometri percorsi, passeggeri trasportati, costi, ricavi da vendita dei biglietti, ecc. Come prevedibile, la Chioggia-Rovigo rappresenta la cenerentola del sistema, in quanto annovera i dati economici (rapporto costi-ricavi) più problematici con meno corse e meno utenti rispetto alle altre linee. Non solo: le migliori performance si registrano sulla tratta Adria-Rovigo, piuttosto che sulla Chioggia-Adria. 


QUATTRO SCENARI

Per questo Infrastrutture Venete ipotizza, per il decennio che verrà messo a gara, quattro possibili scenari: inerziale, conservativo, intermedio e prudenziale. Il primo prevede la conservazione degli attuali servizi, con l'utilizzo di 4 treni diesel; il secondo l'inserimento di 5 autobus da utilizzare nelle ore di morbida sulla Chioggia-Adria; il terzo 2 treni e 6 autobus da utilizzare nelle ore di morbida sull'intera linea; il quarto con 10 autobus per effettuare tutto il servizio. Le conseguenze dell'ultimo scenario saranno, rispetto ad oggi, un deciso aumento della lunghezza dei percorsi - e del tempo di viaggio dei pendolari - (da 398mila a 584mila chilometri circa), il quasi dimezzamento dei posti offerti (da oltre 61 milioni a circa 38 milioni di posti per chilometro all'anno) ma anche una drastica diminuzione del canone di accesso all'infrastruttura (da 737mila euro l'anno a zero, non dovendo più pagare per l'utilizzo di binari e stazioni) e una conseguente diminuzione dei costi medi operativi da 11,5 a 4,5 euro a chilometro: un bel risparmio, a scapito dei pendolari. Sarà il bando a stabilire lo scenario da applicare.

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Il Gazzettino