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TRECENTA (ROVIGO) - Una pioggia di milioni per il San Luca. L'ospedale di Trecenta, che da quando è scoppiata la pandemia ha sopportato i maggiori sacrifici in termini di riorganizzazione, divenendo il Covid Hospital provinciale e baluardo della resistenza al virus in Polesine, sarà interessato da un massiccio intervento di ristrutturazione. Il 30 settembre scorso il direttore generale dell'Ulss Polesana, Patrizia Simionato, ha approvato il progetto definitivo redatto dallo Studio Politecna Engineering relativo all'adeguamento normativo e antisismico del nosocomio per una spesa complessiva di 15 milioni di euro. Nella relazione del direttore dell'Unità Servizi tecnici e oatrimoniali, Rodolfo Fasiol, si sottolinea come il San Luca «è stato realizzato tra il 1990 e il 1996 seguendo le direttive sulle costruzioni in vigore in quegli anni; ora l'evoluzione della normative sulla stabilità sismica degli edifici ed in particolare su quelli ritenuti sensibili ha portato a riconsiderare le condizioni dell'edificio. Le recenti modifiche alla identificazione delle aree a maggior classificazione di pericolosità hanno ricondotto l'ambito territoriale su cui insiste il fabbricato a una zona di tipo 3».
GLI INTERVENTI
Per questo, già nell'aprile dello scorso anno, è stato affidato l'incarico per la verifica della vulnerabilità sismica dell'ospedale di Trecenta allo studio Politecna di Rovigo che, oltre all'analisi dello stato di fatto ha poi realizzato il progetto per gli interventi ritenuti necessari per l'adeguamento della struttura.
ALTRI CANTIERI
Si tratta di un intervento in grado di riportare il San Luca ai fasti di un tempo e che si aggiunge alle importanti opere già approvate in tutte le strutture polesane. Da quelli in corso all'ospedale di Rovigo - primo su tutti quello per la realizzazione della nuova Oncologia - a quelli programmati come l'intervento da 650mila euro per l'ampliamento del Pronto soccorso, senza contare quello da oltre 29 milioni, proprio per l'adeguamento sismico e antincendio del Blocco M e la demolizione Blocco F, e il secondo stralcio, da poco meno di 10 milioni, sempre per l'adeguamento sismico e antincendio del Blocco A, del B e del B1, nell'ambito del piano di ristrutturazione dell'ospedale rodigino, avviato nel 2014 e aggiornato nel 2019. Ma interventi consistenti sono stati programmati e avviati anche per l'ospedale di Adria e per le altre strutture territoriali, come quelle di Badia, Castelmassa e Lendinara.
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