TRECENTA (ROVIGO) - Una pioggia di milioni per il San Luca. L'ospedale di Trecenta, che da quando è scoppiata la pandemia ha sopportato i maggiori sacrifici in termini di riorganizzazione, divenendo il Covid Hospital provinciale e baluardo della resistenza al virus in Polesine, sarà interessato da un massiccio intervento di ristrutturazione.
GLI INTERVENTI
Per questo, già nell'aprile dello scorso anno, è stato affidato l'incarico per la verifica della vulnerabilità sismica dell'ospedale di Trecenta allo studio Politecna di Rovigo che, oltre all'analisi dello stato di fatto ha poi realizzato il progetto per gli interventi ritenuti necessari per l'adeguamento della struttura. In particolare sono previsti interventi da 7,2 milioni per l'antiribaltamento delle pareti, operazioni di rinforzo dei setti verticali e degli elementi dei telai per 2,7 milioni e solidarizzazioni dei giunti per 1,2 milioni circa. Di fatto una risistemazione di tutto il complesso ospedaliero, incluse le parti non strutturali. Il tutto è stato diviso in stralci, con il primo che garantirà il livello di sicurezza necessario per dare continuità all'operatività dell'ospedale. Questo primo lotto ha una spesa stimata in 3,8 milioni di euro ed è già stato inserito nel capitolo 2021 del Programma triennale delle opere pubbliche 2021/2023, approvato dal dg dell'Ulss Polesana il 30 dicembre scorso. Il bando di gara sarà realizzato sulla scorta del progetto esecutivo, mediante procedura aperta, una volta reperito il necessario finanziamento. L'aggiudicazione avverrà secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa.
ALTRI CANTIERI
Si tratta di un intervento in grado di riportare il San Luca ai fasti di un tempo e che si aggiunge alle importanti opere già approvate in tutte le strutture polesane. Da quelli in corso all'ospedale di Rovigo - primo su tutti quello per la realizzazione della nuova Oncologia - a quelli programmati come l'intervento da 650mila euro per l'ampliamento del Pronto soccorso, senza contare quello da oltre 29 milioni, proprio per l'adeguamento sismico e antincendio del Blocco M e la demolizione Blocco F, e il secondo stralcio, da poco meno di 10 milioni, sempre per l'adeguamento sismico e antincendio del Blocco A, del B e del B1, nell'ambito del piano di ristrutturazione dell'ospedale rodigino, avviato nel 2014 e aggiornato nel 2019. Ma interventi consistenti sono stati programmati e avviati anche per l'ospedale di Adria e per le altre strutture territoriali, come quelle di Badia, Castelmassa e Lendinara.