Multato a Pasqua sui Colli perché indossa una tuta da motociclista

Marco Zerbinati in sella alla sua moto
TRECENTA - La visita a un amico nel giorno di Pasqua costa salato a un giovane centauro, multato dai Carabinieri di Teolo che non gli hanno creduto perché indossava una...

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TRECENTA - La visita a un amico nel giorno di Pasqua costa salato a un giovane centauro, multato dai Carabinieri di Teolo che non gli hanno creduto perché indossava una tuta da motociclista. È senza dubbio singolare la vicenda accaduta nel pomeriggio di Pasqua a Marco Zerbinati, ventenne che abita a Trecenta. Il ragazzo racconta di aver inforcato la moto ed essere partito da Trecenta per far visita al suo amico e padrino di battesimo che abita a Padova, e di essere stato fermato dagli uomini dell’Arma quand’era sulla via del ritorno, attorno alle 16,30. «Per tornare a casa, anziché prendere l’autostrada sono passato per i Colli Euganei, un tragitto forse un po’ più lungo di quello autostradale come percorrenza ma comunque più vicino al punto di ritorno in linea d’aria», spiega Marco.

Mentre attraversava il territorio di Teolo, è stato fermato da una pattuglia dei Carabinieri del comando locale che effettuava accertamenti sul rispetto delle restrizioni anti Covid-19. Nel giorno di Pasqua, così come nella vigilia e nel lunedì dell’Angelo, erano in vigore in tutta Italia le limitazioni agli spostamenti previsti per la “zona rossa”, ma in deroga a esse erano consentiti spostamenti entro i confini regionali per visitare parenti o amici, purché nei limiti chiariti nelle “faq” del Governo. «Il carabiniere che mi ha fermato, avrà avuto circa 25 anni, con modi amichevoli e gentili mi ha detto: “mi dispiace, ma sei in multa” – racconta Marco – Gli ho fatto presente che avevo controllato le faq sulle disposizioni governative e che quanto stavo facendo era consentito». Il giovane è rimasto allibito dalla motivazione espressa dal militare, riferite a ciò che indossava: una tuta in pelle da motociclista, dotata di protezioni.

MULTATO PER LA TUTA
«Mi ha detto che essendo vestito da biker non poteva dare credibilità a quel che dicevo, pensava che mi trovassi lì perché ero andato a fare un giro sui Colli – prosegue il giovane nel racconto – Ha spiegato che se fossi stato vestito in modo diverso non mi avrebbe multato, e in effetti, un altro motociclista con giubbotto e jeans è stato lasciato andare senza problemi». Stupefatto, il giovane ha fornito l’indirizzo dell’amico presso cui si era recato. 


«Gli ho chiesto di verificare che effettivamente ero stato lì, ma niente da fare: il fatto che indossavo una tuta da moto significava che ero sui Colli per fare un giro. Ha detto che era rammaricato di multarmi nel giorno di Pasqua, ma che sarebbe servito da esempio – prosegue – Penso sia un modo per far cassa, o forse alla base c’è un’antipatia nella zona nei confronti dei motociclisti per via delle presenze sulle strade dei colli». Fatto sta che Marco è tornato a casa con un verbale che gli impone di pagare una sanzione di 580 euro, che si riducono a “soli” 373 euro se pagherà entro cinque giorni. Nel verbale si contesta una violazione del divieto di spostamento in area rossa perché, si legge, «percorreva la strada dei Colli Euganei dopo aver fatto visita, a suo dire, a un amico residente a Padova con abbigliamento da biker, dando poca credibilità all’organo accertatore che redige il presente atto». «Lo trovo assurdo dal momento che ho rispettato le regole, e nessuno ha saputo indicarmi in base a quale legge avrei dovuto scegliere una strada anziché un’altra – conclude – Sto valutando se presentare ricorso, probabilmente non lo farò perché nel frattempo la cifra salirebbe a 580 euro e dato l’esito comunque incerto rischierei di rimetterci anche altri soldi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino