In cinquanta seguono l'esempio della piccola Greta: donate le trecce allo Iov

Le trecce donate
PADOVA - Bionde, castane, nere corvine. Una montagna di trecce di capelli, sani e forti, sono state donate allo Iov, l'Istituto oncologico di Padova, per essere trasformate in...

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PADOVA - Bionde, castane, nere corvine. Una montagna di trecce di capelli, sani e forti, sono state donate allo Iov, l'Istituto oncologico di Padova, per essere trasformate in parrucche per le donne che hanno perso i capelli a causa della chemioterapia. 


L'iniziativa era partita dal gesto della piccola Greta, la figlia di un medico che lavora al centro oncologico veneto con sede a Padova. 
La ragazzina qualche mese fa aveva deciso di raccogliere i suoi lunghi capelli in una treccia e tagliarla per donarla alle pazienti del papà, affinché potessero avere una parrucca di capelli veri per il tempo necessario ad affrontare la chemioterapia, che ha tra gli effetti collaterali, appunto, la perdita dei capelli. Un problema che, specialmente per le donne, si aggiunge alla sofferenza della malattia. 
Perdere i capelli per le malate oncologiche non è solo un problema estetico, ma anche psicologico. La testa pelata, o il turbante con cui si usa coprire, sembra quasi un simbolo che mette a nudo la privacy delle pazienti che non riescono a nascondere, se volessero farlo, la loro condizione di malate. 
Il gesto della ragazza è diventato contagioso, e tante donne e ragazze hanno deciso di seguire il suo esempio, così tante trecce sono state donate all'Istituto oncologico veneto. L'associazione veronese «La cura sono io», si è occupata di trasformare i capelli in parrucche che verranno donate alle pazienti
Entusiasmo sia dallo Iov che dall'associazione: «La miccia - raccontano - è stata l'iniziativa di Greta, la bambina di otto anni figlia di un nostro medico, che nel giugno scorso ha donato le sue lunghe trecce bionde per farne parrucche destinate alle pazienti malate di tumore. Da allora è scoppiato un incendio di contagiosa generosità, tanto l'associazione La cura sono io di Verona, che si occupa di trasformare i capelli donati in acconciature, di trecce in dono ne ha ricevute centinaia. Una cinquantina quelle regalate da persone che gravitano attorno allo Iov».
Un plauso è arrivato anche dal presidente Luca Zaia. 
«La sofferenza di una donna malata di tumore va oltre il dolore fisico. C'è quello morale legato anche alle conseguenze estetiche delle cure. Da queste ragazze e donne è partito e arrivato a destinazione un commovente messaggio d'amore, che spero trovi una grande emulazione». 

«Il gesto di Greta è diventato contagioso e per questo ringrazio e abbraccio protagonisti e protagoniste di questa bella storia di solidarietà e auguro alle donne che riceveranno queste parrucche di guarire e tornare presto ad avere i propri capelli - conclude il governatore veneto - Con gli oncologi veneti sono in ottime mani».

 

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Il Gazzettino