Alpini, calciatori e tanti amici salutano Giorgio. L’addio all’allevatore di 45 anni morto in un incidente stradale

SAN QUIRINO - San Foca ha dimostrato tutta la sua unità nel dare l’ultimo saluto a Giorgio Martin. La chiesa era gremita, le strade costellate di auto parcheggiate,...

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SAN QUIRINO - San Foca ha dimostrato tutta la sua unità nel dare l’ultimo saluto a Giorgio Martin. La chiesa era gremita, le strade costellate di auto parcheggiate, sul sagrato della chiesa tanti cappelli di alpino, gagliardetti e tanti amici con i colori dell’Aurora San Foca, la squadra amatoriale di calcio in cui ha giocato e della quale è stato una colonna portante. In prima fila le penne nere di San Leonardo, di cui il 45enne ha fatto parte. Il suono delle loro trombe ha accompagnato i momenti salienti della cerimonia, sottolineando la gravità del momento.


IL MESSAGGIO
A officiare il funerale è stato il parroco Gianfranco Furlan. La sua omelia, ispirata al passo sulla resurrezione di Lazzaro, è stato un invito ad apprezzare la vita, la quale ha valore proprio a fronte dei terribili eventi che la insidiano: «Maria dice “Signore, se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto”. Noi diremo, “Signore, se tu ci fossi e pensassi all’umanità non lasceresti morire le persone, avresti fatto qualcosa per evitare questa fatica, questa tragedia, questo dolore”. Eppure Gesù non vuole rispondere a questa domanda scusandosi o cercando altre risposte, ma dice di avere fede. Dice di avere fede non solo perché sa che sta per compiere un miracolo su Lazzaro, ma perché sa che per ciascuno di noi la fede può diventare uno strumento prezioso. Ci permette di cogliere, anche con piccoli segnali, un pensiero che è quello di Dio sull’umanità, che non vuole il dolore per nessuno per noi, ma che sa anche usare ciò che ci accade di sbagliato e di tragico per costruire la vita, per permetterci di avere occhi nuovi e riflettere sulla nostra realtà. Ci interroghiamo non solo sui nostri dubbi, ma anche su quanto valore diamo alla nostra vita, alle scelte che facciamo. Che cosa sarebbe successo se fossimo stati al suo posto? Ogni male esistente non è mai fine a sé stesso, ma è sempre un’esistenza che ci apre ad altro, alla relazione con la comunità».


IL RICORDO
A chiudere il funerale una lettera con la quale i suoi coscritti si sono rivolti direttamente a lui, ricordandolo per l’uomo di straordinaria simpatia e grande gentilezza che tutti conoscevano. Mentre il feretro lasciava la chiesa le voci degli alpini si sono levate all’unisono intonando il “Signore delle cime”, un canto che ha unito tutti i cuori dei presenti nel momento dell’ultimo saluto a un amico sincero, leale e che nessuno potrà mai dimenticare.


SOLIDARIETÀ DOPO L’INCIDENTE
L’amatissimo 45enne è morto sabato scorso lungo l’ex strada provinciale 53 a Vivaro, dopo aver tamponato il mezzo agricolo che lo precedeva nella stessa direzione di marcia. Martin è deceduto sul colpo. Ne è uscito illeso, invece, il giovane agricoltore di Vivaro che era alla guida del trattore. Il coltivatore aveva appena ultimato l’aratura dei terreni a San Quirino e si stava avviando verso casa. Sul trattore un lampeggiante segnalava la presenza del mezzo e sul preparatore le luci di posizione erano ben visibili. Giorgio Martin, titolare con il fratello Adriano di un allevamento di suini, era una presenza molto conosciuta in tutta San Quirino. Lascia la madre, i due fratelli, la fidanzata, la cognata e la nipote, ieri confortati da tante persone che hanno voluto dimostrare il loro affetto per Giorgio.

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Il Gazzettino