Cambiano casa e lasciano una discarica in strada: lavatrice, frigorifero, asse da stiro, divano e materassi con tanto di cuscini

Cambiano casa e lasciano una discarica in strada: lavatrice, frigorifero, asse da stiro, divano e materassi con tanto di cuscini
PORDENONE - Il trasloco di un appartamento lasciato a bordo strada. Su un piccolo lembo di verde, in via Latisana, poco distante da Largo Cervignano. Lavatrice, frigorifero, asse...

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PORDENONE - Il trasloco di un appartamento lasciato a bordo strada. Su un piccolo lembo di verde, in via Latisana, poco distante da Largo Cervignano. Lavatrice, frigorifero, asse da stiro, divano e materassi con tanto di cuscini. Una discarica a cielo aperto a tutti gli effetti, per la quale il Comune ha prontamente attivato Gea e la polizia locale. Mentre gli operatori ecologici hanno provveduto a raccoglie e trasferire materiali ed elettrodomestici in ecocentro, gli agenti sono andati alla ricerca di qualche indizio. Una qualsiasi cosa che possa essere riconducibile a chi, nottetempo, ha lasciato a terra un immondezzaio. Secondo l'assessore Stefania Boltin qualcuno ha visto la scena ma ha preferito far finta di niente: «Da sola osserva l'esponente della giunta Ciriani una persona non può scaricare lavatrice, frigorifero e divano. Per non parlare, poi, del tempo impiegato: quegli incivili non sono stati certo lì una manciata di minuti. Impossibile che nessuno abbia visto o sentito nulla». L'assessore è furibondo.

 

Trasloco, mobili: ecocentro per smaltirli

«Avrebbero potuto tranquillamente scaricare quel materiale in ecocentro: è aperto ogni giorno, compreso il sabato pomeriggio. Qui non si tratta di distrazione, non ci sono scuse che tengano: quella discarica è stata fatta appositamente. Spero che gli agenti di polizia possano risalire ai responsabili: se così fosse, una bella multa non gliela leverebbe nessuno». Il caso di via Latisana non è l'unico. Girando per la città Boltin osserva molte situazioni di degrado. E sono pure in aumento le segnalazioni dei cittadini. «Nei giorni sottolinea all'incrocio tra via Interna e la Pontebbana, vicino al semaforo c'erano diversi sacchi dell'immondizia lasciati a terra. Quando a pochi metri da lì ci sono i cassonetti della spazzatura. Per non parlare poi di via Caioli e della zona del San Giorgio. I cittadini devono capire che la città è come se fosse la loro casa: certe situazioni non si possono vedere. Sono intollerabili».




Recentemente erano state segnalate situazioni di degrado che hanno portato gli operatori di Gea ad intervenire anche in piazzetta Costantini e in via Reghena, una laterale di via Cappuccini. «Qui ricorda Boltin a terra sono state trovate pure delle padelle. Per non parlare poi di via Amendola, dietro al palazzetto dello sport, dove sono stati avvistati persino seggiolini e passeggini per i bimbi (se in buono stato potrebbe essere tranquillamente riutilizzati da qualcuno), oltre ad un paio di scii e a materiale di scarto sicuramente risultato di uno o più traslochi». Di questo passo c'è il rischio che il virtuosismo della maggior parte dei pordenonesi venga vanificato da un risicato numero di incivili che, in barba a regole, campagne informative e buon senso, continua a lasciare montagne di rifiuti dove capita. C'è un altro problema. «Il caldo dell'estate evidenzia l'assessore Boltin complica ulteriormente le cose. A parte il problema dei ratti e dei gatti, che si acuisce dove ci sono rifiuti lasciati a terra, i cattivi odori stanno disturbando i residenti. E' per questo che mi rivolgo a tutti, chiedendo maggior rispetto e senso civico. Ne va anche dell'immagine di questa città, che sta mettendo in campo tutte le strategie possibili per combattere il degrado». Il quadro della situazione peggiora ancora quando, vicino ai sacchetti gettati a terra, si trovano cartongesso e pentolame vario. «Materiali spesso ingombranti e nocivi sottolinea l'assessore che andrebbero direttamente portati all'eco-centro». Recentemente, ancora prima che giungessero le segnalazioni di via Latisana, Cairoli e Reghena, a finire nella lista nera erano state altre due strade: vial Rotto, nella zona dell'ospedale Santa Maria degli Angeli, e via Pirandello nel quartiere di Villanova.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino