Doppio trapianto di fegato e due volte in coma, Gianluca si arrende dopo 17 anni di calvario

Doppio trapianto di fegato e due volte in coma, Gianluca si arrende dopo 17 anni di calvario
MASERADA - Ha lottato senza arrendersi mai per 19, lunghi, anni. Nella tarda serata di lunedì 1 aprile Gianluca Pastrolin è morto nella sua abitazione, circondato...

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MASERADA - Ha lottato senza arrendersi mai per 19, lunghi, anni. Nella tarda serata di lunedì 1 aprile Gianluca Pastrolin è morto nella sua abitazione, circondato dal calore della famiglia. Aveva 39 anni e il suo calvario è iniziato nell'autunno del 2001 quando è stato sottoposto a un doppio trapianto di fegato a cui è seguito un periodo di coma. Gianluca non si è arreso, come un guerriero aggrappato alla vita, ha continuato a resistere a tutte le complicazioni assistito dalla mamma.


PERITO ELETTROTECNICO
Il 39enne si era diplomato nel 1981 elettrotecnico all'Itis Max Plank trovando subito da lavorare come elettricista. All'epoca non avrebbe mai potuto immaginare quello che gli sarebbe potuto succedere: era un ragazzo pieno di amici, con i quali trascorreva il tempo libero. Sono proprio loro, che oggi lo ricordano per la sua battuta sempre pronta, l'allegria che contraddistingueva ogni suo gesto e la profonda gentilezza d'animo. Poi, la doccia fredda nel 2001. Il doppio trapianto e, con il passare degli anni, l'aggravarsi progressivo delle sue condizioni di salute. Nonostante ciò Gianluca non ha mai smesso di credere nel futuro testimoniando la sua tenace voglia di vivere, dopo essere riemerso, lo scorso dicembre, da un secondo coma nel quale era piombato a 17 anni dal precedente. Un mese terribile, dicembre, l'amato padre era stato stroncato da una brutta malattia.

Ora, in tempo di Coronavirus non c'è spazio per il dolore di un addio e i rosari. La comunità che non ha mai fatto mancare il proprio prezioso sostegno alla famiglia, non potrà stringere attorno alla mamma e al fratello di Gianluca se non con un abbraccio virtuale e con i messaggi di doloroso commiato. Le misure di contenimento stabiliscono infatti una cerimonia di commiato breve e ristretta ai parenti. Gianluca lascia l'adorata mamma, esempio di forza straordinaria il cui solo l'amore materno è capace, il fratello, la cognata e i nipoti. 
Valeria Lipparini  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino