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TREVISO - Un annuncio di incontri hot e una telefonata “malandrina”. A quel punto scatta l’incubo per un trevigiano. Che viene pressato con richieste di pagamento da due campani. Altrimenti la sua famiglia verrà messa al corrente delle sue turpi voglie. Alla sbarra un uomo, A.D.N., 34enne e una donna B. G. 50enne, residenti in provincia di Napoli, accusati di estorsione e tentata estorsione nei confronti di un 55enne di paese. Dall’indagine eseguita dai carabinieri di Casale, emerge che nella “rete” era finito anche un altro trevigiano.
IL PROCESSO
Nel corso dell’udienza di ieri emergono i fatti, secondo la testimonianza resa dal luogotenente Feraco della stazione dei carabinieri di Casale, che aveva partecipato all’indagine.
L’ALTRA VITTIMA
Ieri, in Tribuinale, dovevas comparire la vittima dell’esrsione, che non si presentata ma ha semrpe negato di aver ricercato un incontro a luci rosse. «Sono felicemente sposato e ho anche un bimbo -aveva detto quando aveva presentato denuncia- avevo telefonato per sbaglio e subito riagganciato».
Il processo è stato aggiornato al 18 ottobre prossimo.
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Il Gazzettino