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TREVISO - Il tram per collegare il la stazione ferroviaria all’aeroporto Canova, ma anche il centro storico alla Cittadella Sanitaria, al parco del Sant’Artemio con relative fermate. E non solo: l’idea è quella di realizzare una rete che coinvolga pure i comuni vicini nell’ottica della Grande Treviso. Questo il progetto che lunedì pomeriggio è stato proposto all’amministrazione comunale. A Ca’ Sugana si sono presentati i vertici di una grossa società francese che ha proposto un sistema di tram simile a quello realizzato dalla Alstom e NewTL a Mestre e Padova, ma anche a Clermont-Ferrand, Parigi, Shanghai, Tiajin. E adesso la meta è Treviso. E la giunta Conte non ha chiuso la porta.
IL VERTICE
Il primo incontro è stato esplorativo. Non si parla più della monorotaia, ma di binari e di carrozze moderne che però viaggiano su gomma. Dal punto di vista infrastrutturale, il nuovo sistema è più agile del progetto studiato per anni e poi definitivamente bocciato. Questo necessita di uno scavo di solo 20 centimetri per posizionare la rotaia. Conte e De Checchi hanno dimostrato interesse anche perché collegare stazione e Canova con una navetta su rotaia, svincolata dal traffico e quindi con tempi decisamente molto più celeri per portare chi sbarca al Canova in città, è uno dei pallini di questa amministrazione.
I PROTAGONISTI
Il sistema di trasporto a guida vincolata su gomma, oggi il tram si chiama così, già presente a Mestre è il New Translohr o NewTL che è anche il nome del veicolo dedicato a questo servizio. A Mestre i giudizi sono discordi: chi lo considera una grande innovazione e chi guarda tutta la nuova rete con grande sospetto sottolineando i disagi dovuti alla realizzazione delle rete e al servizio fornito. A Mestre la rete di tram è stata però stesa in centro storico, con tutti i i relativi problemi da risolvere. A Treviso, se mai la decisione dovesse essere presa, si parla di linee che collegherebbero la città all’esterno. Ma è ancora tutto da vedere, a cominciare dai costi.
TRAMONTATO
L’ipotesi tram mette, al momento, in soffitta l’idea di una metropolitana di superficie su monorotaia. A Ca’ Sugana negli ultimi anni è stata a lungo esaminata la proposta avanzata dalla Intamin-Trasportation, società svizzero-tedesca, leader nella realizzazione di mezzi per il trasporto urbano: tracciato di 4,3 chilometri per collegare la stazione e aeroporto. Costo stimato: circa 50 milioni di euro. Idea inizialmente è piaciuta parecchio perchè moderna, innovativa almeno per Treviso, già vista in azione a Bologna con ottimi risultati e perché avrebbe rappresentato la soluzione per velocizzare l’arrivo in città dei visitatori e il trasporto al Canova per chi si deve imbarcare in aereo. Ma non è mai decollata. Il costo è stato ritenuto troppo elevato e i tecnici del Pums non si sono dimostrati troppo convinti: per funzionare avrebbe dovuto collegare non solo stazione e aeroporto, ma anche altre zone attorno alla città. I costi però sarebbero lievitati oltremodo rendendo, di fatto, l’operazione economicamente non accattivante.
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