Quell'immagine straziante: «Quando siamo arrivati la mamma stava deponendo il bimbo accanto al papà»

SANTO STEFANO DI CADORE (BELLUNO) - L'impatto, a livello emotivo, è stato duro, anche per chi, per motivi di professionalità, è addestrato a stare gomito...

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SANTO STEFANO DI CADORE (BELLUNO) - L'impatto, a livello emotivo, è stato duro, anche per chi, per motivi di professionalità, è addestrato a stare gomito a gomito con sciagure dove ci scappa il morto. Questa esperienza, insomma, non verrà facilmente dimenticata dalla squadra di cinque uomini dei vigili del fuoco di Santo Stefano arrivati alle 15.21 sul posto, un minuto dopo la chiamata: «Non la manderemo giù come una caramella».

Stefano Sacco Comis così sintetizza il doloroso sentire della squadra che ha guidato, da capopartenza, sul luogo dell'impatto. «Abbiamo figli anche noi, più o meno grandi - fa sapere -. Un vigile della squadra che è intervenuto con me ha un bambino di quattro anni». Stefano racconta, passo a passo, ciò che ha visto dopo aver chiamato il Comando, avvisando dell'arrivo con i due mezzi, tra cui una autopompa serbatoio (Aps)

La mamma stava deponendo il figlio a terra, accanto al compagno, padre del bambino

«Insieme al personale appena giunto con l'ambulanza ci siamo concentrati proprio sul bambino che pareva avere qualche possibilità di vita». I vigili del fuoco hanno collaborato, con i sanitari, nella fase di rianimazione cardio-polmonare. Momenti di concentrazione e tensione: «Non saprei quantificare per quanti minuti, certo tantissimi», afferma il caposquadra Sacco Comis. Ecco, quindi, l'arrivo dell'elicottero dove il bimbo è stato caricato. Intanto i vigili si sono occupati di mettere in sicurezza l'area dell'incidente: «E abbiamo provveduto a coprire le salme».



Nel frattempo i vigili del fuoco si sono occupati, secondo protocollo in caso di incidente stradale, dell'Audi A3 con targa tedesca a benzina: «Si stacca la batteria per evitare un possibile innesco in caso di fuoriuscita di combustibile». Altra operazione a cui la squadra di Santo Stefano ha collaborato nel lungo tragico pomeriggio di giovedì: il caricamento delle salme sul carro funebre più la pulizia della zona da pezzi di metallo, frammenti del lampione e sangue sull'asfalto. Saranno tutte immagini difficili da dimenticare. Soprattutto perché il piccolo Mattia Antoniello non c'era più.


Il vigile del fuoco non si espone sulla possibile dinamica dell'incidente. «Dico ciò che visto. Non so dove si trovasse il bambino al momento dell'impatto. Il suo passeggino era schiacciato, quasi attorcigliato intorno al palo della luce». Palo che l'auto, aveva urtato proseguendo la corsa per altri 40 prima di fermarsi. E la mamma? «Non ci sono parole per descriverne la pena». E l'arresto della conducente dell'Audi, per omicidio stradale, non attenua certo il dolore.

 

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Il Gazzettino