BELLUNO - Tragedia della montagna martedì primo maggio, di quelle che spezzano il fiato e lasciano senza parole. Perché le vittime sono due ragazzi, due giovani...
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IL RITRATTO Addio Enrico. «Voglio ricordati così, su quella cima che ti ha portato via»
Enrico e Alessandro erano partiti alle 2 del mattino da Domegge a bordo della jeep di Frescura. Per Alessandro era la prima volta in quel maledetto canale considerato altamente tecnico, tra i pochi in grado di mettere alla prova la finezza alpinistica di chi lo affronta. Con il fuoristrada avevano raggiunto la Val d'Oten per poi salire a piedi fino al fondo della valle, a 1400 metri di altezza. Da qui l'ascesa verso la cima dei ghiacciai a circa 2300 metri. Il ritorno sarebbe stato sugli sci. Salivano in cordata, perfettamente attrezzati. Ma ad oltre metà percorso, il destino ha cambiato i programmi.
IL RITRATTO Addio Alessandro. «Era la sua prima volta su quel canale maledetto»
LE CAUSE
«Non sappiamo esattamente cosa sia successo - ha affermato il capo delle delegazione del Soccorso Alpino di Belluno, Alex Barattin -. Personalmente mi sono fatto l'idea che siano stati travolti da qualche distacco di materiale. Su quella pendenza anche un sasso può ucciderti». Ma se resta il mistero sulla genesi di quella caduta, la certezza che siano ruzzolati fino in fondo al canale è arrivata dalla testimonianza di un gruppo di tre scialpinisti, che si trovavano circa 150 metri dietro di loro, lungo lo stesso canale. Sono stati loro a vederli precipitare e a lanciare l'allarme al 118.
Il Gazzettino