Traffico illecito di rifiuti elettronici, blitz e sequestri nel padovano

Traffico illecito di rifiuti elettronici, blitz e sequestri nel padovano
PADOVA I carabinieri del nucleo operativo ecologico (di Venezia, Padova e Genova) con personale dell'Agenzia delle dogane hanno eseguito  un sequestro  di un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PADOVA I carabinieri del nucleo operativo ecologico (di Venezia, Padova e Genova) con personale dell'Agenzia delle dogane hanno eseguito  un sequestro  di un magazzino in provincia di Padova nonché di circa mille pannelli fotovoltaici e apparecchiature elettriche e batterie.


Il provvedimento è stato richiesto dopo due ispezioni di container nel porto di Genova. L'attività investigativa del Noe del capoluogo ligure è nata dopo monitoraggi  sulle spedizioni transfrontaliere di rifiuti elettronici. Gli accertamenti hanno portato alla denuncia di tre persone, uno del Marocco e due del Burkina Faso - per traffico illecito di rifiuti. I tre, infatti, avevano organizzato almeno due spedizioni per il Burkina Faso e il Togo di circa 950 pannelli fotovoltaici usati, senza rispettare le norme in materia.

In particolare, i tre avevano omesso di allegare la documentazione attestante la funzionalità dei pannelli e di imballarli adeguatamente contro i danni durante il trasporto. Tutti i pannelli provenivano da dismissioni di grossi impianti fotovoltaici presenti in diverse regioni italiane. Il cittadino marocchino, titolare della società padovana che materialmente ha effettuato la spedizione, ha inoltre indicato nei documenti di trasporto un numero inferiore di pannelli e ha attestato falsamente che il materiale trasportato era costituito da apparecchiature elettriche ed elettroniche usate e non rifiuti. È stato inoltre accertato che nel capannone c'erano molti altri pannelli fotovoltaici, alcuni dei quali danneggiati, e numerose apparecchiature elettriche e elettroniche danneggiate o smontate.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino