Tosi: «Sboarina era il sindaco sbagliato, errore di Giorgia Meloni. Zaia ha sbattuto la porta». Bisinella: «Un arrogante»

VERONA - «Se Forza Italia mi chiede una mano a ricostruire il partito dove e come ritiene io sono a disposizione». Lo dice stamane all'Ansa Flavio Tosi in...

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VERONA - «Se Forza Italia mi chiede una mano a ricostruire il partito dove e come ritiene io sono a disposizione». Lo dice stamane all'Ansa Flavio Tosi in merito alla vittoria a Verona di Damiano Tommasi. «Sono stato un uomo di partito per 25 anni - aggiunge - e sono capace di organizzare e mettere il piedi un partito a vari livelli. Quindi sono a disposizione per quello che deciderà Forza Italia. C'è un problema di fondo, Sboarina non ha ben governato. Se si prendono al primo turno Tosi più Tommasi fa il 64%, Sboarina aveva il 32%. Se uno su tre vota Sboarina e due su tre gli votano contro - conclude - era il sindaco sbagliato e Giorgia Meloni ha sbagliato a imporlo». Mentre Salvini aveva capito che per salvare la situazione a Verona era utile l'apparentamento con Flavio Tosi, Luca Zaia «ha sbattuto la porta». Lo dice proprio Tosi parlando del mancato apparentamento suo e di Forza Italia al secondo turno con Sboarina.

La moglie di Tosi, Patrizia Bisanella

«Con il rifiuto dell'apparentamento, Sboarina, con arroganza e scarso acume politico, come i risultati ora ben dimostrano, ha preferito esasperare la frattura del centrodestra e consegnare Verona alla sinistra: le responsabilità sono solo sue e di quanti in questa scelta lo hanno incoraggiato». Lo dice Patrizia Bisinella, un lungo passato in politica e un presente a fianco di Flavio Tosi, suo marito, sconfitta proprio da Sboarina alle Comunali di cinque anni fa. «Fin da prima dell'inizio ufficiale della campagna elettorale - afferma - i sondaggi dei partiti del centrodestra, Lega, FdI e FI, davano Sboarina sindaco uscente con un basso gradimento popolare». Il suo giudizio non lascia spazio a dubbi: «un sindaco non amato dai veronesi e che ha svolto cinque anni di mandato pessimo. Da parte nostra, si è cercato di far capire che con un candidato diverso il centrodestra avrebbe potuto andare unito fin dal primo turno con ottime possibilità di successo, come ora tutti vedono». A Vincere, però, sono stati «l'arroganza e i personalismi di Sboarina e pochi altri che hanno invece prevalso - accusa - sull'interesse della città e sull'unità di una coalizione». 

 

 

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Il Gazzettino