Lucia torna ad essere cittadina italiana a 90 anni: attesa e burocrazia infinite

Lucia torna ad essere cittadina italiana a 90 anni: attesa e burocrazia infinite
PORDENONE - «Finalmente!», mormora Lucia Salamon stringendo tra le mani la sua nuova carta d'identità e mischiando il francese all'italiano. Il...

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PORDENONE - «Finalmente!», mormora Lucia Salamon stringendo tra le mani la sua nuova carta d'identità e mischiando il francese all'italiano. Il documento gliel'ha rilasciato ieri mattina l'Ufficio Anagrafe del Comune di Pordenone, la città dove è nata il 7 gennaio 1928. Il suo sogno si è realizzato: finalmente è di nuovo italiana. Perchè la 90enne, arrivata lunedì dalla Tunisia, aveva perso la cittadinanza il giorno delle nozze per colpa di una norma rimasta in vigore per oltre 60 anni e dichiarata incostituzionale nel 1975. Era successo nel 1959, quando fu trascritto il suo atto di matrimonio avvenuto nel 57 con Morched Ben Ali, un funzionario del ministero degli Interni tunisino, molto conosciuto nel suo paese per essere stato un giornalista sportivo, oltre che il fondatore e presidente della Federazione gioco calcio tunisina e per essere stato un giornalista sportivo.


È da oltre vent'anni che l'anziana cercava di riacquistare la cittadinanza. Dopo una serie di rifiuti incassati negli anni 90, nel 2016 è tornata a Pordenone con la nipote Miriam e si è affidata all'avvocato Furlan, che dopo due istanze in Comune e Prefettura è riuscito ad avviare l'iter. L'anziana, per dimostrare che è friulana, aveva portato il suo certificato di nascita firmato il 7 gennaio 1928 dall'ufficiale dello Stato civile del Comune di Pordenone. La denuncia era stata presentata dal padre Giovanni Battista Salamon, cotoniere residente in via Nazazio Sauro a Torre. La madre Emma Braida era pure cotoniera. Come testimoni dell'atto erano indicati un manovale, Giuseppe Antoniali, e un impiegato, Luigi Sist. Il segretario del podestà lo dispensò dal portare la neonata in Comune per via del freddo e della distanza...
 
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Il Gazzettino