TOMBOLO (PADOVA) - «Mi sono salvata grazie alla prontezza di riflessi di mio figlio quattordicenne. Non fosse stato per lui non so come potrebbe essere finita»....
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«Avevo terminato le sigarette - continua la signora - ed ho detto agli amici che andavo al vicino distributore automatico a prendere un pacchetto. Anche se non volevo, mio figlio è venuto con me. E' stato provvidenziale. Al distributore c'erano due ragazzi. Lì vicino c'era il ragazzo che poco prima era arrivato al bar. Non temevo nulla. Lo avevo visto poco prima quasi senza forze, mai avrei pensato a quello che è accaduto poi. Non appena i giovani hanno prelevato, ha chiesto loro delle sigarette. Gliene hanno date due. Venuto il mio turno, ho inserito la tessera sanitaria. L'ho rifatto una seconda volta perchè era stata rifiutata». In questo istante ecco scattare l'aggressione. «Il ragazzo da dietro con un braccio mi ha bloccata e con l'altro aveva estratto un coltello non da cucina, con una lama di almeno 15 centimetri. Ricordo che era tutta incisa. Mi ha messo la lama sulla gola premendola sempre di più. Ero pietrificata. Istintivamente, per evitare di essere ferita perchè la premeva con sempre più forza, ho arretrato il capo». Ecco in questo istante l'azione coraggiosa del figlio quattordicenne. «Mio figlio gli ha spostato il braccio con il quale impugnava il coltello. Sono riuscita a divincolarmi e siamo fuggiti nel bar. Ci siamo chiusi dentro ed abbiamo telefonato ai carabinieri che sono arrivati pochi minuti dopo». Compagno e amici della signora hanno anche cercato l'aggressore che era stato visto fuggire, senza esitazioni, nella pedalata. Non è stato trovato. La donna ha sporto denuncia. «Non era mai successo nulla del genere. Quella persona è già stata vista a Tombolo anche assieme ad altre. Qui la scorsa settimana ci sono stati dei furti in casa di notte. Non so se possono essere fatti collegati».
Michelangelo Cecchetto Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino