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PORDENONE - Esultano i contestatori del progetto del Polo Young nell'ex fiera. Ieri, 10 gennaio, infatti, i giudici del Tar hanno accolto la sospensiva contro il taglio degli alberi e hanno fatto rimettere nello sgabuzzino le motoseghe. Almeno fino al 24 gennaio quando, lo stesso collegio di ieri, deciderà nel merito, dopo aver affrontato preliminarmente l'ammissibilità del ricorso. L'avvocato di Legambiente, Veronica Dini, non nasconde la sua soddisfazione. «Il primo passo lo abbiamo fatto. Ora - spiega - abbiamo due settimane di tempo per prepararci meglio e, se necessario, presentare nuova documentazione e altre memorie. Di sicuro questa sospensiva ha messo al riparo gli alberi dal taglio sino al 24 gennaio, quando poi ci troveremo ancora una volta davanti al collegio del Tar di Trieste».
COSA È SUCCESSO
Ieri mattina, poco dopo le 11, sono iniziate a circolare le notizie su come era andata l'udienza. La prima voce in assoluto parlava di un rinvio. Poi, con il passare del tempo, il quadro si è fatto più chiaro. Vediamo di riassumere nel dettaglio come sono andate le cose.
LA SCELTA
A quel punto il giudice ha scelto una strada inconsueta, ossia "a "sentenza breve" indicando nel 24 gennaio la data in cui si discuterà nel merito delle vicenda e congelando il taglio delle piante sino alla sentenza. Questo percorso consente da un lato di tutelare le piante perchè non possono essere sicuramente abbattuti, dall'altro permette al Comune di avere a disposizione, nel caso di vittoria, il tempo per andare avanti con il progetto e di riuscire a realizzare il Polo Young.
CHI HA VINTO
C'è subito da dire, però, che non è corretto affermare che si è trattato di un pareggio. Un gol, infatti, lo ha insaccato senza dubbio Legambiente, l'associazione Il Tiglio, il Comitato e tutti i cittadini che hanno contestato l'opera perchè appare evidente che senza questa sospensiva i tigli molto probabilmente già oggi, sarebbero stati abbattuti. Cosa che invece, non è possibile fare. D'altro canto è altrettanto vero che la soluzione individuata dal presidente del Tar non seppellisce il progetto o lo condanna, ma lo "congela" sino alla discussione del 24 lasciando, quindi, l'eventuale tempo tecnico e materiale per chiudere i lavori alla data indicata. Non è ancora tutto. I giudici, infatti, dovendo discutere nel merito della vicenda, hanno lasciato ai contendenti la possibilità di predisporre e consegnare altro materiale o memorie aggiuntive entro il 24 gennaio, visto che per la sola udienza di sospensiva non era necessario portare l'intera documentazione. Ancora due settimane, dunque, per sbrogliare questa complicata matassa.
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Il Gazzettino