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PORDENONE - «Il diritto a manifestare, come previsto dalla Costituzione sarà garantito» Il prefetto di Pordenone, Natalino Domenico Manno, sgombera subito il campo da possibili fraintendimenti. All’uscita dal vertice in prefettura con le forze dell’ordine e l’amministrazione comunale è sereno. C’è un piano che ha previsto tutto nei dettagli e non contempla margini per gli errori. Il cronoprogramma sarà rispettato e prima di fine mese i tigli finiranno fatti a pezzi sul cassone di un tir. L’obiettivo è quello di permettere al quadrante di via Molinari, che cambierà per sempre il volto dell’ex fiera, di poter partire senza intoppi, senza tentennamenti e senza sbavature. «Si tratta di un cantiere con i fondi del Pnrr - prosegue il prefetto - e non ci possiamo permettere ritardi».
ANDIAMO CON ORDINE
Lunedì mattina la città si è svegliata con la pronuncia del Tribunale amministrativo regionale.
AREA BLINDATA
«Un intralcio o un ritardo - spiega lo stesso rappresentante territoriale del Governo - potrebbe mettere a rischio il finanziamento e non ce lo possiamo permettere. Le manifestazioni andranno richieste con anticipo e non potranno, chiaramente tenersi nell’area di cantiere. Quell’area verrà recintata. Abbiamo previsto il potenziamento delle misure di difesa passiva. Ci sarà presente un istituto di vigilanza che sorveglierà l’area sull’arco delle 24 ore e la polizia locale. Sarà anche inserito tra gli obiettivi sensibili che prevedono dei controlli costanti. Di questo aspetto si occuperà il questore attraverso un’ordinanza». Non ci sarà il rischio di vedere gente che si incatena agli alberi o di gente che ferma gli operai. «Quello che ci preme dire - prosegue il prefetto - è che le sentenze vanno rispettate e che eventuali comportamenti che incidono sull’area sono penalmente rilevanti. Un conto è manifestare liberamente. Un conto è incatenarsi o rompere qualcosa».
Insomma: manifestanti avvisati, manifestanti mezzi salvati. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino