Thomas, l'infermiere-chitarrista ce l'ha fatta: dalle case di riposo a Voice for Europe

Thomas Del Bel Belluz,
AZZANO - L'azzanese Thomas Del Bel Belluz, in arte Thomas Ledd, 38 anni, occhi magnetici, sguardo fiero, musicista emergente, assiste i malati per professione, suona come...

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AZZANO - L'azzanese Thomas Del Bel Belluz, in arte Thomas Ledd, 38 anni, occhi magnetici, sguardo fiero, musicista emergente, assiste i malati per professione, suona come volontario per gli anziani delle case di riposo, partecipa a vari eventi musicali, ma sogna di girare il mondo con la chitarra.

Da sempre la musica povera si fa con oggetti semplici, casalinghi, come mestoli e pentole: sono stati proprio questi strumenti che hanno attratto la sua curiosità e 3 anni, quando ha iniziato a fare i suoi primi concerti per genitori e nonni. La passione non si è spenta, e Thomas a 13 anni ha iniziato a suonare la chitarra elettrica, una Stratocaster nera, «per l'amore che ho sempre avuto - precisa - nei confronti di Jimi Hendrix» che definisce musicalmente il suo padre spirituale. 
FESTA DELLA MUSICA Anche lui come molti musicisti azzanesi ha partecipato con successo alla Festa della musica il 21 giugno, ha suonato la chitarra assieme al cantante Marco Burlon, con il quale fa coppia nelle sue uscite musicali in giro per Friuli e Veneto. Di recente Thomas ha partecipato al teatro Mascherini al casting regionale per il Festival canoro internazionale A voice for Europe: Italia edizione 2019. Una fase preliminare che serviva a verificare l'idoneità dei concorrenti a partecipare alle semifinali del prestigioso festival. E ce l'ha fatta. Ha passato le preselezioni e ora si prepara per la finale. «Sul palco dovevamo essere in due, io e Marco racconta -. Alla fine, per un problema alla voce Marco non è venuto, così mi sono presentato da solo con due brani, ho suonato e cantato. C'è lo messa tutta, ma non pensavo di passare». 
I CLASSICI Il 38enne ha una passione anche per i classici, sin da quando frequentava il liceo Leopardi. Mentre studiava continuava a suonare. Poi per tre anni è andato a Roma, dove per vivere ha fatto diversi lavori, e nel frattempo sempre con l'obiettivo di diventare un professionista della musica, si è iscritto all'Università della musica (Um) è si perfezionato nello studio della chitarra jazz con il maestro Fabio Mariani (fondatore della scuola), e ha approfondito le tecniche della chitarra blues/rock con i maestri, Franco Vinci e Simone Gianlorenzi. 

IL CINEMA A Roma frequenta Cinecittà, incontra registi e attori, ma senza mai recitare. «Avrei potuto farlo, ma ho scelto la musica», dice. Poi Thomas racconta i momenti di sofferenza legati alla perdita della mamma Lauretta, un dolore che non passa mai, a cui ha dedicato alcuni brani che si trovano all'interno dell'ultimo Cd. Qui Thomas ha scelto di mettere in campo i suoi sentimenti, la gioia del ricordo e il dolore per la mancanza dell'amata mamma, ma è la speranza il tema principale. Un Cd nato nel 2016 quando Thomas approda al Cube Studio e dove avviene l'incontro con un altro grande musicista della scena Rock mondiale, Alex De Rosso (ex-chitarrista dei Dokken). Iniziano le registrazioni e dopo alcuni mesi Thomas realizza il primo album omonimo Thomas Ledd. Il primo disco di Thomas è un omaggio al rock in tutte le sue declinazioni, nonchè un racconto di spaccati di vita riassunti in chiave di violino, per dimostrare che questo genere non è solamente volume e distorsione ma anche poesia e affreschi di realtà. Thomas oggi vive con due gatti e fa lunghi discorsi e riflessioni sull'esistenza con il padre Antonio. «Non mi annoio mai, si sa che la noia è la peggior nemica dell'esistenza. Vorrei solo smettere di vedere la morte e la sofferenza, e fare solo musica: la musica è vita e colore».

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Il Gazzettino