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PORDENONE - Al Paff! di Pordenone, da venerdì, una stanza sarà dedicata al mitico personaggio di Tex, mentre domani uscirà, in tutta Italia, il volume speciale (semestrale) ColorTex: cinque storie a colori condensate in un corposo volume, firmate da cinque eccellenze del fumetto.
Una di queste è Emanuele Barison. «Pensa che quella che viene pubblicata ora è la prima storia di Tex che ho illustrato nel 2017! Poi, per vari motivi, è rimasta lì. Nel frattempo ne ho realizzate altre, nel segno della mia collaborazione con la grande famiglia editoriale Bonelli», ci spiega Barison, la cui verve ferina e sagacemente critica ben si addice ai personaggi ai quali da decenni presta le sue esperte matite. Fra tutte ricordiamo i vent'anni dedicati a Diabolik. «Il soggetto della storia di ColorTex è di Antonio Zamberletti, sul tema archetipico e catartico della vendetta».
ZAGOR
Il tratto sapiente, carico di nitore ed espressività di Barison celebra, ora a colori, uno dei miti del fumetto italiano. «Mi sono occupato anche di Zagor, che è considerato un po' più lieve di Tex, visto che poi naviga di più nel magico, nelle storie irreali, ai confini con la fantascienza e poi è un raro caso di eroe - forse il primo supereroe del fumetto italiano - affiancato da quella macchietta, che stempera i toni drammatici, di Chico», continua l'autore, ricordando giustamente il fool declinato in personalità ispanica del buffo e diversamente magro compagno d'avventure di Zagor. «Al Paff! si potrà visitare questo spazio, con una quindicina di tavole originali di Il sicario tradito e un'altra quindicina di disegni preparatori». Barison è una inesausta fucina vivente: «Sto lavorando a un nuovo Zagor, con sceneggiatore Luca Barbieri. È una storia seria, diciamo plausibile, tipo Acqua che urla, uscito nel febbraio scorso. Ma il mio grande amore è e rimane il Western». Credo che molti, nel corso di anni e decenni, si siano affezionati alla figura di Tex Willer e dei suoi Pards, ma anche a un lessico stratificato e metatemporale. Il mondo cambia velocemente e male, ma Figlio di centomila vermi! detto spesso, assieme a Satanasso da Kit Carson sono espressioni, assieme a non poche altre, ormai immodificabili. In realtà - e il tratto di Barison in quest'omaggio lo conferma - in Tex vive la drammaticità della giustizia ineludibile, che continua a far sognare, in un Paese dove non di rado condannata è la vittima: se fermate uno che vi sta derubando rischiate la violazione dell'art. 583 del Codice penale, del quale, ovviamente, a Tex, nel selvaggio West, non gliene importa un beneamato fico secco. Non inneggiamo alla violenza privata - se no rischieremmo la violazione dell'art. 259 del Cpp - ma al coraggio, disegnato con ruvida finezza da Barison. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino