L'appello disperato dei genitori: «Samantha non voleva vivere così, a trent'anni non si pensa al testamento biologico»

Samantha con i genitori
FELTRE - «Samantha non voleva vivere così. Sfido chiunque a trent'anni ad avere il pensiero di scrivere il proprio testamento biologico». È stata...

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FELTRE - «Samantha non voleva vivere così. Sfido chiunque a trent'anni ad avere il pensiero di scrivere il proprio testamento biologico». È stata lucida la mamma della giovane trentenne di Feltre, Samantha D'Incà, nel raccontare ai microfoni di Rai Radio 1 quanto sta vivendo da ormai sei mesi. A partire dalle 23.30 di venerdì 28 maggio, in diretta, mamma Genzianella ha raccontato la storia di Samantha. La frattura di una gamba a seguito di una caduta dalle scale mentre stava andando al lavoro. «La sua preoccupazione era per il fatto che non voleva mancare sul posto di lavoro, per farvi capire il senso di responsabilità che aveva» racconta la mamma. La visita al pronto soccorso di Feltre, l'operazione chirurgica il giorno successivo a Belluno. Le dimissioni, la riabilitazione. Poi, la situazione è precipitata. I gonfiori agli arti, le visite negli ospedali della provincia, il ricovero, la polmonite bilaterale, i polmoni che collassano, il cervello che rimane senza ossigeno e il coma vegetativo. Irreversibile. Gli approfondimenti clinici rilevano che Samantha non potrà recuperare: «il massimo che può raggiungere è che diventi come un bambino di due mesi» racconta la mamma, e l'inizio della battaglia affinché si rispettino le volontà della giovane: nessun accanimento terapeutico.

LA REAZIONE
La mamma ha raccontato che «subito mi sono chiusa in me stessa, perché mi sentivo sola. Una mia vicina di casa, che ha conoscenze nel mondo dei giornali, mi ha proposto di parlare della mia storia. Di dar voce ai miei pensieri e a quelli di Samantha, che non può più farlo da sola. E da lì è partito tutto. E questo mi ha fatto, tra virgolette, bene».

STACCARE LA SPINA
«A casa racconta ancora Genzianella - siamo sempre stati molto aperti. Abbiamo sempre parlato dei fatti di cronaca che accadono nel mondo. Anche quando c'è stato il caso di Eluana Englaro. In quell'occasione Samantha, dopo essersi informata della storia di quella ragazza, mi aveva detto che quella non era vita e che se mai fosse accaduto qualcosa di simile a lei non voleva vivere così». Il destino però ha voluto diversamente. Il problema è che Samantha non ha lasciato nulla di scritto. «Ma io sfido chiunque a trent'anni a pensare di fare le Dat o il testamento biologico» ha concluso la madre.

IL DIBATTITO


Dopo il racconto di Genzianella si è aperto un dibattito in studio alla presenza di diversi esperti o persone che hanno vissuto questo tipo di vicissitudine, tra cui il papà di Eluana Englaro, Beppino, che ha spiegato che qualcosa è cambiato da quando lui ha condotto la sua battaglia, ma ancora si trovano degli ostacoli. Come, appunto, nel caso di Samantha.
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Il Gazzettino