BELLUNO - Niente test antidroga alla giunta Massaro e ai consiglieri. «Peccato, un’occasione persa per la trasparenza dell’ente», dichiara il consigliere...
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IL CONSIGLIERE
«E’ stata un’occasione persa per al trasparenza dell’ente – commenta Addamiano – e un pessimo segnale civico specie nei confronti delle giovani generazioni. Chi ha votato contro non ha inteso il senso profondamente civile ed educativo dell’iniziativa. In un periodo, infatti, di montante e, a tratti, assai demagogico vento di anti-politica, quale migliore risposta si sarebbe potuta dare ai cittadini se non quella di offrire noi per primi, come amministratori più vicini alla gente, l’esempio concreto di un comportamento pubblico e privato specchiato, nonchè coerente nella lotta contro un’autentica piaga sociale, pure nella tranquilla Belluno?».
Una domanda che non ha lasciato dubbi ai consiglieri sulla risposta. La gran parte ha votato contro perché la misura non garantisce di offrire un vero aiuto in termini di prevenzione all’uso delle droghe verso i cittadini e perché, di contro, peserebbe decisamente troppo sulle casse comunali. Magra scusa, questa, secondo Addamiano. «E’ stato variamente obiettato al riguardo che il test in oggetto sarebbe risultato molto oneroso per la casse comunali e che si sarebbe allora dovuto includere anche l’esame sul consumo dell’alcol – prosegue il consigliere -. A tali rilievi il sottoscritto ha sommessamente replicato che non si può ogni volta cercare l’alibi della scarsità di fondi economici per rigettare le proposte della minoranza, specie se, guarda caso, si è registrato di recente un risparmio di spesa sanitaria sul fondo di solidarietà pari a 194.309,25 euro immediatamente disponibili».
IL SINDACO
Non nutre dubbi sulle buone intenzioni di Addamiano, il primo cittadino, pur non essendo così certo dell’effettiva validità della misura. “Io mi attengo alle indicazioni del Consiglio comunale – commenta -. Le motivazioni da cui nasce la mozione sono condivisibili e sono convinto di come, quella delle dipendenze, sia una delle emergenze che siamo chiamati ad affrontare in questo momento. Non credo tuttavia che possa essere una misura repressiva né di riduzione del danno nei confronti dei giovani».
Alessia Trentin Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino