PADOVA - Quasi 3.200 aspiranti camici bianchi hanno affrontato il test d'ingresso alle facoltà di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria in fiera. Le regole anti-Covid non...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'EMOZIONE NEGLI OCCHI
Oltre la mascherina, dagli occhi dei giovani non manca l'emozione. «Diventare medico è il sogno di una vita ammette Nicola Santinato, 19 anni, di Chioggia - la mia convinzione si è rafforzata ulteriormente in questo periodo. Non credo che i medici siano eroi, ma sono convinto che finora sia stata una professione non sufficientemente considerata. Il medico si assume molte responsabilità e non si può tirare indietro davanti a situazioni come quella che stiamo vivendo». Tanti si sentono rassicurati dall'attenta organizzazione. «Per evitare assembramenti ci hanno detto a che ora arrivare e dove continua - Nicola - io mi sono fatto accompagnare in auto dai genitori». C'è chi invece ha optato per i mezzi pubblici. «Ho preso il treno da Mestre e poi ho fatto il resto della strada a piedi, indossando la mascherina mi sento sicura - conferma Stella Madumal Silva Kaludura, 18 anni - Sono nata in Italia, ma i miei genitori provengono dallo Sri Lanka. Ho studiato al liceo scientifico e la mia passione nasce dai telefilm e dai documentari, vorrei diventare psichiatra. Durante il lockdown ho iniziato ad apprezzare il nostro sistema sanitario, ma temo che quando tutto sarà passato ci si dimenticherà del suo valore. Distanziamento, mascherina, igiene delle mani sono gesti indispensabili oggi, non si può fare altrimenti».
«Provo Medicina ma sono indirizzato verso Chimica - spiega Andrea Segna, 19 anni, di Cittadella - perché vorrei intraprendere un percorso che includa anche l'arte, mi attira Chimica del restauro. Negli ultimi mesi ho percepito un'ottima gestione della crisi, penso che il Veneto sia stato efficiente nel contenere l'epidemia. I test d'ingresso in Fiera sono un altro esempio positivo, siamo giustamente obbligati a indossare la mascherina: ce lo ripetono tutti, nulla è lasciato al caso». I dubbi nascono sulla didattica a distanza. «Ho sperimentato le lezioni da remoto l'ultimo anno di liceo - ricorda Lucia Rota Martir, 19 anni, di San Donà di Piave - essere in classe è un'altra cosa. La verità è che la connessione salta, il brusio di sottofondo disturba e alla fine non si capisce cosa dice il professore. Non è un metodo efficace, anche se necessario. Vorrei diventare un chirurgo estetico». L'attesa ora è per il test di Professioni sanitarie, martedì 8 settembre, dove si sono iscritti in 3.700.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino