Terrore in aeroporto: bimba incastrata con i capelli nel nastro dei bagagli

CONTROLLI Piccolo incidente nell’area varchi dell’aeroporto Marco Polo di Tessera
I capelli lunghi si sono incastrati nei rulli che trasportano i bagagli ai varchi di sicurezza dell’aeroporto Marco Polo di Tessera. È stata salvata da una degli...

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I capelli lunghi si sono incastrati nei rulli che trasportano i bagagli ai varchi di sicurezza dell’aeroporto Marco Polo di Tessera. È stata salvata da una degli addetti alla sicurezza che, assieme ai colleghi, è intervenuta subito non appena accortasi di quello che stava accadendo e del rischio che correva la bambina.

 
È accaduto qualche giorno fa: la bimba stava per passare i controlli di sicurezza assieme ai due genitori che, come prevedono le regole, si erano tolti le cinture dei pantaloni, avevano svuotato le tasche e avevano riposto il contenuto dentro ad una delle cassette che i rulli portano al tunnel per i raggi X; mentre stavano togliendo dalle borse i pc e i palmari, nonché i contenitori di liquidi, e quando avevano già sistemato anche i trolley sul nastro, la bimba, probabilmente incuriosita dal funzionamento del macchinario, si è avvicinata troppo coi capelli e una grossa ciocca è finita tra i rulli che hanno cominciato a tirare a sè la bambina, mentre trolley e cassette piene procedevano verso il tunnel rischiando di travolgerla.
L’ALLARME
Un’addetta di Triveneto Sicurezza, grazie ai riflessi pronti, si è avvicinata subito alla bimba per verificare la situazione e per calmarla, l’ha tenuta in piedi sollevandola, mentre allo stesso tempo attirava l’attenzione dei colleghi al di là del portale sotto al quale passano le persone, avvisandoli di premere il pulsante di sicurezza per fermare il macchinario. Il tempo sembrava infinito ma in realtà sono passati pochi minuti. A quel punto l’addetta ha liberato i capelli della bambina che ha così potuto riabbracciare i genitori.
Save, la società di gestione dell’aeroporto, spiegando che «si tratta di un episodio decisamente sporadico, conferma che «l’operatore è intervenuto prontamente bloccando la rulliera» e aggiunge che «i genitori se ne sono andati ringraziando per la cura prestata».
Per il sindacato Ugl confederale, pur essendo sporadico, è sintomo di qualcosa che non va: «Da tempo segnaliamo a Save che gli spazi ai varchi di sicurezza sono molto angusti e che gli organici sono carenti - afferma il segretario Sergio Improta -. E non è l’unico problema dato che la Rls (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) ha denunciato più volte che in quell’area non c’è riciclo dell’aria e, sopratutto d’estate, le condizioni di lavoro sono difficili dato che sopra c’è un grande lucernario che trasforma la sala in una sorta di serra. L’incidente si è fortunatamente risolto per il meglio grazie ai riflessi di una collega, ma la procedura per fermare i rulli è un po’ macchinosa, dato che il bottone di arresto non è immediatamente raggiungibile». Save sostiene, invece, che «non c’è nessuna correlazione tra l’episodio e il numero di addetti, che è definito dalla normativa del Programma nazionale di sicurezza, e che prevede 4 operatori su linea singola e 7 su linea doppia».

Elisio Trevisan
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Il Gazzettino