TREVISO - «Era solo uno scherzo. Se sono stato frainteso, vuol sicuramente dire che ho sbagliato. E sono pronto a chiedere personalmente scusa alle passeggere»....
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LA TELEFONATA
Nel tardo pomeriggio di ieri Giacomo Colladon, presidente di Mom, ha avuto un colloquio telefonico con le due turiste e si è sentito di scusarsi per quanto accaduto. Nel frattempo la società ha aperto un procedimento disciplinare a carico dell'autista. L'indagine interna non è conclusa. Da quanto si apprende, il dipendente rischia di essere sospeso dal lavoro per alcuni giorni, con taglio dello stipendio. Questa la linea guida, sulla base del regio decreto del 1931, per alterchi e ingiurie verbali lungo le linee e nei locali dell'azienda. «Non faremo sconti a chi sbaglia», mettono in chiaro da Mom-. «Stiamo ultimando le verifiche su quanto accaduto precisa Colladon . Se è vero quanto è stato segnalato, non sarà fatto nessuno sconto al personale coinvolto. Stiamo eseguendo tutti gli accertamenti di legge. Al momento abbiamo il racconto dell'albergatore che ha sporto un reclamo e la versione totalmente contrastante dell'autista, che ha negato di aver offeso le due passeggere. Comunque sia aggiunge certi atteggiamenti non rispondono ai valori di rispetto per le persone che sono alla base del nostro operare». Su questo Mom non transige. «Abbiamo aperto un fascicolo disciplinare interno - puntualizza Giampaolo Rossi, direttore generale della società -. Resta che simili atteggiamenti, se fondati, sono da stigmatizzare, prendendone le distanze».
LA FORMAZIONE
« Da anni, ma soprattutto dal 2018 - conclude Rossi - abbiamo intensificato la formazione agli autisti per migliorare il rapporto con la clientela. Simili fatti non debbono accadere e sporcare l'immagine sana di Mom e dei sui 600 dipendenti che quotidianamente sono impegnati a svolgere egregiamente un servizio pubblico fondamentale». Sulla questione interviene anche Luigi Calesso, riferimento di Coalizione Civica. «Episodi del genere stanno aumentando a causa dell'alimentazione a livello nazionale di una sottocultura della discriminazione - chiarisce - purtroppo sono già stati registrati diversi casi che hanno coinvolto personale di Mom. Ma è anche vero che gli autisti di bus e corriere a loro volta sono spesso vittime di aggressioni. L'unica via è la prevenzione. Su questo le guardie non servono. Bisogna formare e preparare adeguatamente le persone che fanno un lavoro così complesso ed esposto».
Mauro Favaro Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino