«Terrone, lavatevi e tornate a casa»: scatta l'inchiesta sull'autista del bus

foto repertorio
TREVISO «Siete terrone? Chissà che l'acqua alta di Venezia vi riporti a casa vostra. E magari se prendete acqua vi lavate». Queste le parole che un autista...

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TREVISO «Siete terrone? Chissà che l'acqua alta di Venezia vi riporti a casa vostra. E magari se prendete acqua vi lavate». Queste le parole che un autista della Mom avrebbe rivolto a due turiste siciliane, madre e figlia, di 57 e 27 anni, nella Marca per trascorrere qualche giorno di vacanza. 

L'episodio si è verificato martedì sera a bordo dell'autobus della linea 10, in stazione. Da quella fermata le due donne dovevano raggiungere il Bed & Breakfast Villa Trevisi in via Brigata Marche dopo aver trascorso una giornata fuori. Salite sul bus, l'attacco verbale violento e gratuito. «Disperate, volevano addirittura tornarsene a casa - denunciano i gestori di Villa Trevisi - le abbiamo convinte a restare offrendo loro parte del soggiorno. Il fatto è stato segnalato a Mom che si è attivata per ricostruire la dinamica dell'accaduto. Resta il fatto che tanta mancanza di rispetto crea sconcerto». 
IL FATTO Mamma e figlia erano arrivate nella Marca da un paio di giorni. Dopo aver depositato i bagagli nel bed & breakfast erano subito uscite. Martedì avevano scelto di andare a visitare il Santo di Padova, poi alla sera il rientro in stazione. Alle 19.20 madre e figlia, di Catania, salgono sul bus in stazione e chiedono all'autista dove possono trovare dei biglietti. 
«Dall'accento siete terrone - le apostrofa l'uomo in tutta risposta - guardate che qui le cose funzionano mica come da voi. Comunque se andate a visitare Venezia andate il giorno 4 che è prevista acqua alta così magari vi spazza via e vi trascina fino a casa vostra». 
Sbigottite le due donne vanno a sedersi. Poi si limitano a chiedere all'autista di indicare loro la fermata per scendere. «Ditemi l'indirizzo esatto dell'affittacamere così vi faccio scendere alla fermata più lontana e vi faccio prendere acqua cossì ve lavè». A quel punto le due donne, già turbate dall'inattesa reazione dell'autista, hanno iniziato ad avere seriamente paura. «Vogliamo andarcene - hanno detto una volta arrivate dall'affittacamere - siamo sconvolte da quanto ci è accaduto sull'autobus».

LA SEGNALAZIONE I due gestori di Villa Trevisi non hanno perso tempo e hanno subito segnalato a Mom il brutto episodio. La risposta dell'azienda di trasporti è arrivata il giorno seguente. «Ci hanno detto che apriranno un'indagine interna per accertare cosa è successo - tuonano i gestori - il fatto per noi è inconcepibile». «Mi ferisce constatare che i luoghi comuni che dipingono Treviso come una città chiusa e razzista trovino riscontro in fatti come quelli occorsi alle signore in visita dalla Sicilia - commenta il titolare - Sono sempre stato un forte sostenitore della destra ma sono convinto che ogni atteggiamento razzista oltre ad essere sbagliato eticamente è anche controproducente dal punto di vista economico, visto che lede un settore -quello del turismo - sempre più importante per il nostro territorio. Amare la propria terra non significa chiudersi nei luoghi comuni ma abbracciare nuove opportunità per renderla più feconda». Madre e figlia, alla fine, sono state convinte dai gestori a rimanere. Perchè della Marca resti loro un ricordo bello, quello giusto. 
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Il Gazzettino