PORDENONE - «Maria Rosaria mi disse che aveva saputo da Giosuè di uno scherzo fatto in caserma, non so da chi. Lei aveva fatto un solo accesso al profilo Facebook da...
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Rispondendo alle domande sul profilo anonimo rivoltele dai pm, la donna ha raccontato della relazione tra i due ragazzi: «Quando stavano insieme stavano benissimo, erano innamorati. Non li ho mai visti litigare. L'unica nota dolente era la lontananza. Lei era gelosa». E ha riferito di aver scoperto solo dagli inquirenti dei messaggi inviati dal cellulare della figlia in cui si faceva riferimento a gravi problemi di salute o aggressioni subite: «Mi ha detto che si è inventata delle storie, delle sciocchezze per attirare l'attenzione di Giosuè».
La donna ha riferito anche che la figlia nel periodo 2014-2015 «viveva un forte stress emotivo, era un pò depressa per gli studi e la lontananza» e ha confermato che dopo l'omicidio «è andata in cura da una psicologa perché si era aggiunta la preoccupazione per quanto successo. Aveva paura che potesse succedere anche a Giosuè». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino