Teresa e Trifone, parla la mamma di Rosaria: «Ruotolo le aveva detto di uno scherzo»

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PORDENONE - «Maria Rosaria mi disse che aveva saputo da Giosuè di uno scherzo fatto in caserma, non so da chi. Lei aveva fatto un solo accesso al profilo Facebook da cui partivano i messaggi, e mi disse che Giosuè si era infastidito perché lo scherzo lo avevano fatto in caserma e correvano il rischio di peculato». Lo ha riferito oggi in aula Stella Secondulfo, la madre di Maria Rosaria Patrone, ascoltata come teste nella 19ma udienza del processo a carico di Giosuè Ruotolo.


Rispondendo alle domande sul profilo anonimo rivoltele dai pm, la donna ha raccontato della relazione tra i due ragazzi: «Quando stavano insieme stavano benissimo, erano innamorati. Non li ho mai visti litigare. L'unica nota dolente era la lontananza. Lei era gelosa». E ha riferito di aver scoperto solo dagli inquirenti dei messaggi inviati dal cellulare della figlia in cui si faceva riferimento a gravi problemi di salute o aggressioni subite: «Mi ha detto che si è inventata delle storie, delle sciocchezze per attirare l'attenzione di Giosuè».

La donna ha riferito anche che la figlia nel periodo 2014-2015 «viveva un forte stress emotivo, era un pò depressa per gli studi e la lontananza» e ha confermato che dopo l'omicidio «è andata in cura da una psicologa perché si era aggiunta la preoccupazione per quanto successo. Aveva paura che potesse succedere anche a Giosuè». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino