Adriano Panatta vuole un mini Foro Italico all'ex tennis Zambon

Adriano Panatta vuole un mini Foro Italico all'ex tennis Zambon
TREVISO - La suggestione è il Foro Italico, casa degli internazionali di Roma, palcoscenico prediletto per gli incontri di coppa Davis, pezzo di storia fondamentale dello...

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TREVISO - La suggestione è il Foro Italico, casa degli internazionali di Roma, palcoscenico prediletto per gli incontri di coppa Davis, pezzo di storia fondamentale dello sport italiano. Il punto di riferimento più vicino è invece la Ghirada, la cittadella dello Sport che ha fatto scuola in Europa. Il centro che ha in mente Adriano Panatta al posto degli ex impianti Zambon guarda a questi esempi qui: qualità eccelsa nella proposta sportiva, impianti di alta gamma pensati per accogliere eventi internazionali, pubblico e ospiti. Il progetto verrà presentato solo oggi, ma già qualcosa trapela e basta per capire che non siamo di fronte a un'operazione ordinaria. La società di Panatta, che comprende anche altri soci importanti, si è aggiudicata l'impianto fondato negli anni Ottanta dal maestro Bepi Zambon per 550mila euro. Ma il progetto, già pronto, prevede investimenti per almeno 2 milioni di euro. Di quello che c'è adesso non rimarrà nulla. Sparirà   il calcetto, verrà rifatta la piscina che avrà misure olimpioniche per poter ospitare gare nazionali e incontri di pallanuoto. Ma il vero core-business dell'operazione resta il tennis, cui si affiancherà la novità degli ultimi anni: il paddel. 

EVENTIL'obiettivo è creare un impianto di valore assoluto. Si parla di almeno una quindicina di campi da tennis, uno principale in terra rossa dotato di piccole tribune e altri più piccoli ma con le varie superfici presenti nei tornei di tennis come sintetico ed erba. Ci sarà anche una club House di livello dotata di ristorante e una struttura ricettiva per atleti e ospiti che potrà sorgere nei terreni proprio dietro il complesso, quelli che Zambon ha provato più volte a utilizzare ma senza successo. La nuova società punta molto sugli eventi di spessore, sulle partite-esibizione, su tornei in grado di richiamare atleti di calibro internazionale. Lo spazio per poter sviluppare il progetto c'è, le risorse economiche non mancano e poi, a garanzia, ci sarà il nome di Panatta che diventerà punto di riferimento anche di una scuola tennis per giovani talenti. Infine ci sarà il paddel, il tennis giocato tra quattro mura arrivato ufficialmente in Italia nel 1991 ma che solo in questi anni sta conoscendo una crescita esponenziale. Anche in questo caso si ragiona in grande con più campi dedicati alla specialità e in grado di ospitare tornei di livello. La proprietà andrà anche a riqualificare l'intera area creando un parco che sarà pubblico, con percorsi pensati per lo jogging. 
LA GARAL'asta per aggiudicarsi l'impianto ex Zambon non è stata semplice. Davanti al curatore fallimentare Giorgio Granello si sono presentati in cinque, ma solo in due hanno fatto rilanci: una società di autotrasporti campana che avrebbe voluto realizzare un punto di interscambio ruota-rotaia approfittando della vicina ferrovia - ipotesi che ha suscitato un certo timore a Ca' Sugana - e il gruppo di Panatta. Il Comune di Treviso ha valutato a lungo la possibilità di fare un'offerta, ipotizzando un investimento di circa 300mila euro. Poi ha preferito farsi da parte quando ha visto le proposte dei privati, soprattutto quella di Panatta. 

SODDISFATTOIl sindaco Mario Conte è molto fiducioso: «Avere la garanzia che una figura di spessore come Adriano Panatta, e credo che assieme a lui ci siano anche altri soci, prenda in mano un'area strategica per la città, è un motivo di serenità per l'amministrazione. Eravamo disponibili a intervenire con una nostra offerta se non ci fossero stati altri progetti. Lo averemmo fatto per evitare che quell'area finisse in cattive mani. Fortunatamente Panatta con la sua proposta garantirà un rilancio importante per il tennis e lo sport in quel quadrante. E noi non possiamo che essere contenti». All'orizzonte si profila anche una collaborazione tra Comune e nuova proprietà: «Con Panatta ci siamo sentiti e ci sarà modo di collaborare, di portare avanti anche l'idea di fornire un servizio alle scuole. C'è la volontà di fare bene. I tempi? Penso che si partirà subito: il progetto è pronto, la volontà investire c'è e quindi non perderanno tempo». Infine la questione legata alla bonifica dell'area, qualche anno fa finita al centro di un'inchiesta per discarica abusiva: «Non mi pare che ci siano più particolari problematicità», conclude il sindaco.
Paolo Calia  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino