Eroi del tennis: «In campo per sfidarsi a 80 anni nonostante gli acciacchi»

Il gruppo di amici
TREVISO - Il tennis non ha età. E la dimostrazione, a Treviso, viene da un gruppo di amici, pensionati ultraottantenni, che si sfidano ancora sui campi in terra rossa del...

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TREVISO - Il tennis non ha età. E la dimostrazione, a Treviso, viene da un gruppo di amici, pensionati ultraottantenni, che si sfidano ancora sui campi in terra rossa del Tennis 2001, alle porte della città. «Siamo un gruppo di eroi “ultraottantennis” che si sfidano ancora sui campi di tennis, lo abbiamo nel sangue, il tennis fa parte della nostra quotidianità» afferma Diego Conte, uno degli animatori del gruppo, che ama sottolineare proprio “ultraottantennis” e che non rinuncia alla sua amata racchetta come i suoi amici di ventura.

IL PROLOGO

Era il 1986, qualcosa come 35 anni fa, quando alcuni dipendenti dell’allora Cassa di Risparmio di Treviso decisero di riunirsi per giocare a tennis sui campi di Bepi Zambon a San Lazzaro. A loro si aggiunsero, nel 1990, alcuni dipendenti delle Poste Centrali di Treviso e venne eletto presidente Mario De Rossi, mentre nel 1994 il gruppo si allargò con l’aggiunta di alcuni dipendenti del Banco di Roma, che allora aveva sede in viale Cadorna vicino alle scuole Gabelli. Negli anni successivi si unirono anche giocatori provenienti da Mogliano, Preganziol, Dosson e Mestre. Un gruppo sostanzioso, che nel 2005 coniò il nome di “1° Tennis Club Vip” dove per “Vip” si intende “Veci in pension”. In seguito il gruppo ha accolto a braccia aperte anche il gentil sesso, poiché il tennis non è solo maschile, con il nome pucciniano di “Mimì”. Partite ma anche altre attività come le gite in bicicletta, non certamente delle vere gare e ovviamente al motto di “co rivo, rivo”, per continuare a socializzare grazie anche alle cene accompagnate dalla musica di Renzo e la sua chitarra. Il gruppo, a suo tempo “sfrattato” dalla sede storica del mitico Tennis Zambon per i lavori di ristrutturazione dell’impianto, ha trovato casa al Tennis 2001, lungo la Feltrina (dopo lo stadio rugby), nella struttura che confina con il Lago Antille. «Un ambiente tranquillo, accogliente e molto famigliare dove noi, gruppo dei diversamente giovani, continuiamo a giocare e divertirsi al martedì e venerdì» sottolinea Diego Conte.

IL TEMPO INESORABILE

Il tempo, ovviamente, passa inesorabile e il gruppo gioco forza si è ridotto a causa dell’età e per il fatto che qualcuno è passato ad altra vita, come il presidente De Rossi. «L’età passa, il gruppo si è ridotto ma non la passione anche se i dolori fisici a gambe e braccia si fanno sentire. Giocando li sentiamo meno e cerchiamo di non dare confidenza a questi intrusi - continua Conte, in passato anche batterista - Siamo in tre di 81 anni, poi gli altri ne hanno 85, 86 e 87, qualcuno gioca con la cintura addominale, come non mancano ginocchiere, polsini e cavigliere». Per le sfide di doppio e singolo appuntamento martedì e venerdì, ora con il caldo dalle 10 alle 12, nei due campi del centro tennistico, il terzo è occupato dai ragazzi che imparano. Vista la stagione estiva, qualcuno è assente per le vacanze ma non dimentica a casa la racchetta. Conte lancia infine un appello: «Causa scadenze anagrafiche il gruppo si riduce, quindi rivolgo l’invito agli ultrasettantenni di aggregarsi a noi: il tennis allunga la vita». 

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Il Gazzettino