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TRIESTE - L’orientalismo del primo Novecento, di cui Trieste fu indiscussa capitale culturale, torna col il suo titolo più popolare, la Turandot di Puccini (in scena fino al 21 maggio) diretta dallo spagnolo Jordi Benàcer, oggi una delle bacchette più ricercate del panorama internazionale, e con la regia di Davide Garattini Raimondi. I soprani giovani Kristina Kolar e Maida Hundeling si alterneranno nel ruolo della crudele principessa per una chiusura di stagione che promette sold out in molte recite e offre un cast di grande livello.
Racconta il regista Davide Garattini Raimondi: «Un mondo diviso in due, dove il bianco e nero dividono la società, da una parte chi detta le leggi di vita e di morte e dall’altra chi resta ad osservare l’antico potere sgretolarsi come pezzi di vasi frantumati.
Commenta il Sovrintendente Giuliano Polo: «Turandot è uno dei titoli più amati dal nostro pubblico tanto che sin dall’annuncio è stato subito gettonatissimo al box office e credo che rispettare l’orizzonte d’attesa della città sia uno dei nostri doveri di operatori culturali sul territorio. Senza dimenticare che dobbiamo scaldare i motori per il 2024 quando cadrà l’importantissimo centenario pucciniano che vedrà impegnati nelle celebrazioni tutti i più importanti teatri del mondo, Italia in testa».
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