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PORDENONE - L’auto parcheggiata in riva al Noncello, scarpe e vestiti sistemati con cura all’esterno prima di entrare in acqua per sciacquarsi. Ergys Hida, 36 anni, origini albanesi e un negozio di tatuaggi in via Tessitura, è stato trovato senza vita nel primo pomeriggio di ieri. Era riverso nell’acqua, accanto alla riva, il corpo trattenuto dalle alghe, come se si fosse improvvisamente accasciato. Non aveva ferite, lividi o segni che potessero far pensare a una morte violenta. Il medico legale Lucio Bomben, al termine degli accertamenti, ha escluso che l’uomo sia stato vittima di aggressioni e ha ricondotto il decesso a cause naturali. È molto probabile che sia stato colto da un malore quando è entrato in acqua, forse a causa delle basse temperature, o che a stroncarlo sia stato un infarto. Sarà adesso la Procura della Repubblica a valutare se disporre ulteriori accertamenti medico legali che permettano di stabilire con maggior precisione le cause e l’ora della morte.
L’ALLARME
La disgrazia è successa in via Cargnel, in fondo alla stradina sterrata che porta al fiume e dove gli abitanti di Vallenoncello di solito portano i cani a sgambare.
LA SCOMPARSA
Ergys Hida aveva un negozio di tatuaggi e piercing in via Tessitura. Negli ultimi tempi aveva passato dei momenti difficili, ma continuava a lavorare regolarmente e con la passione che lo aveva sempre contraddistinto. Aveva cominciato a non rientrare a casa e spesso a dormire in macchina, cosa che probabilmente ha fatto anche l’altro ieri appartandosi in riva al fiume. La famiglia e la compagna sapevano che potevano raggiungerlo telefonicamente, ma il fatto che non rispondesse al cellulare aveva impensierito i parenti, che già lunedì sera hanno presentato una denuncia di scomparsa. Hanno sperato fino all’ultimo che il 36enne avesse il telefonino guasto o che fosse rimasto senza batteria, poi è arrivata la chiamata da parte della Polizia di Stato e la convocazione in Questura. La compagna e l’ex moglie hanno aiutato i poliziotti a comprendere la situazione. Hida stava vivendo un periodo di sofferenza, bastava poco a contrariarlo e indurlo a passare la notte in macchina lontano da tutti. Ieri il drammatico epilogo.
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Il Gazzettino