Va a lavarsi nel fiume, tatuatore stroncato da un malore

Martedì 4 Ottobre 2022 di Cristina Antonutti
La vittima Ergys Hida e la polizia sul posto dove è stato ritrovato l'uomo annegato
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PORDENONE - L’auto parcheggiata in riva al Noncello, scarpe e vestiti sistemati con cura all’esterno prima di entrare in acqua per sciacquarsi. Ergys Hida, 36 anni, origini albanesi e un negozio di tatuaggi in via Tessitura, è stato trovato senza vita nel primo pomeriggio di ieri.

Era riverso nell’acqua, accanto alla riva, il corpo trattenuto dalle alghe, come se si fosse improvvisamente accasciato. Non aveva ferite, lividi o segni che potessero far pensare a una morte violenta. Il medico legale Lucio Bomben, al termine degli accertamenti, ha escluso che l’uomo sia stato vittima di aggressioni e ha ricondotto il decesso a cause naturali. È molto probabile che sia stato colto da un malore quando è entrato in acqua, forse a causa delle basse temperature, o che a stroncarlo sia stato un infarto. Sarà adesso la Procura della Repubblica a valutare se disporre ulteriori accertamenti medico legali che permettano di stabilire con maggior precisione le cause e l’ora della morte.


L’ALLARME
La disgrazia è successa in via Cargnel, in fondo alla stradina sterrata che porta al fiume e dove gli abitanti di Vallenoncello di solito portano i cani a sgambare. Hida lo vedevano spesso parcheggiare l’auto nello spiazzo vicino all’argine e poi bagnarsi nel Noncello. Anche lunedì, nel tardo pomeriggio, un residente ha visto la macchina con le portiere aperte. Aveva il cane al guinzaglio e non ha fatto caso a una presenza che ormai era diventata abituale nella zona. Ieri pomeriggio la madre, sempre passeggiando con il cane, ha visto la macchina con la portiera aperta e al ritorno a casa ne ha parlato in famiglia. «Era lì anche ieri sera, non sarà successo qualcosa di grave...», le ha detto il figlio. Preoccupati hanno allertato il numero unico di emergenza 112. Erano circa le 14. In via Cargnel sono arrivate la macchine della Squadra Volante, gli investigatori della Mobile con il dirigente Andrea Rosato e il personale della Scientifica. È stato chiesto anche l’ausilio dei Vigili del fuoco per recuperare la salma rimasta in acqua, dopodiché il magistrato di turno ha fatto intervenire il medico legale.


LA SCOMPARSA
Ergys Hida aveva un negozio di tatuaggi e piercing in via Tessitura. Negli ultimi tempi aveva passato dei momenti difficili, ma continuava a lavorare regolarmente e con la passione che lo aveva sempre contraddistinto. Aveva cominciato a non rientrare a casa e spesso a dormire in macchina, cosa che probabilmente ha fatto anche l’altro ieri appartandosi in riva al fiume. La famiglia e la compagna sapevano che potevano raggiungerlo telefonicamente, ma il fatto che non rispondesse al cellulare aveva impensierito i parenti, che già lunedì sera hanno presentato una denuncia di scomparsa. Hanno sperato fino all’ultimo che il 36enne avesse il telefonino guasto o che fosse rimasto senza batteria, poi è arrivata la chiamata da parte della Polizia di Stato e la convocazione in Questura. La compagna e l’ex moglie hanno aiutato i poliziotti a comprendere la situazione. Hida stava vivendo un periodo di sofferenza, bastava poco a contrariarlo e indurlo a passare la notte in macchina lontano da tutti. Ieri il drammatico epilogo.

Ultimo aggiornamento: 6 Ottobre, 10:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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