Tassa di sbarco con telecamere per immortalare chi deve pagare

Tassa di sbarco con telecamere per immortalare chi deve pagare
MESTRE - La tassa di soggiorno è alternativa alla tassa di sbarco. Ma non lo sono la Ztl bus turistici o la maggiorazione sui biglietti Actv. Quindi tutto ciò che...

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MESTRE - La tassa di soggiorno è alternativa alla tassa di sbarco. Ma non lo sono la Ztl bus turistici o la maggiorazione sui biglietti Actv. Quindi tutto ciò che non è tassa di soggiorno può essere raddoppiato con la tassa di sbarco, come contributo alle spese di salvaguardia e di pulizia della città per la prima volta applicato ai visitatori giornalieri, ossia alla stragrande maggioranza dei turisti che ogni anno arrivano a Venezia. E in vista del 28 febbraio, data ultima entro la quale presentare il nuovo regolamento che stabilirà come, dove e a chi applicare il nuovo balzello, c'è chi si prende avanti. L'assessorato alla Mobilità, ad esempio, preparerà assieme ad Avm un progetto per installare tre nuove telecamere all'imboccatura del Tronchetto.

 
La delibera proposta dall'assessore Renato Boraso e approvata l'altro ieri dalla Giunta comunale parla di necessità di controllare i pullman turistici per evitare che i soliti furbetti riescano a farla franca e a non pagare la Ztl bus. Visto che si aggira sui 400 euro per mezzo, non è una cifra da poco. Ma lo stesso assessore ammette che «l'evasione non supera il 5%, grazie al piccolo esercito di controllori che è molto attento e puntuale, anche se stiamo parlando di uno degli introiti per il Comune, ossia di circa 20 milioni di euro l'anno».
CONTRO I PORTOGHESI
La richiesta ufficiale al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture per ottenere l'autorizzazione ad installare le nuove telecamere, dunque, è per combattere i portoghesi dei bus turistici ma lo stesso Boraso afferma che «potranno essere necessarie per una futura analisi legata alla tassa di sbarco, perché non possiamo ignorare che uno dei vettori più strategici legati all'applicazione della nuova imposta è proprio quello dei bus».
L'articolo 1159 dell'ultima Finanziaria, con il quale il Governo il 29 dicembre dell'anno scorso ha istituito la tassa di sbarco, autorizza il Comune di Venezia ad applicarla, alternativamente alla tassa di soggiorno, a tutti i vettori in arrivo a Venezia, con una forbice possibile che va dai 2,50 euro ai 10 euro.
Nessun dubbio, quindi, che dentro al calderone dei destinatari della nuova imposta, oltre alle crociere, ai treni, ai bus e al tram Actv, ai lancioni granturismo, entrino a pieno diritto pure i pullman che già pagano la Ztl turistica. Ogni bus continuerà a versare circa 3 euro per ogni passeggero trasportato per la Ztl, e i passeggeri sborseranno in più pure 5 euro circa a testa per la tassa di sbarco.
«A meno che non siano persone che vengono a dormire in città almeno una notte, tutti gli altri devono pagare - conferma Boraso -. E se il bus porta il turista da Firenze in un giorno solo, quel turista mordi e fuggi verserà anche la tassa di sbarco. Il tema vero sarà come controllare tutti questi vettori e il sistema delle telecamere sarà un aiuto importante».
D'altro canto ai primi di gennaio l'assessore al Bilancio Michele Zuin, che sta elaborando il nuovo regolamento, aveva detto che, con gli uffici, sta studiando l'ambito di che cosa andare a toccare, e tra i vari settori c'è anche l'interazione con la Ztl. Chi non dorme in centro storico o a Mestre, insomma, deve pagarla questa nuova tassa.
GLI ALTRI BALZELLI

Non a caso, il parlamentare veneziano del Pd Nicola Pellicani dieci giorni fa l'ha definita come «il tassello di un mosaico che si aggiunge a provvedimenti già esistenti, legati al turismo, che garantiscono cospicue risorse: 34 milioni l'anno dalla tassa di soggiorno, 33 dalla maggiorazione del biglietto Actv, 21 dalla Ztl per i pullman».
Elisio Trevisan
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Il Gazzettino