OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
UDINE - I bollettini Tari sono in ritardo e Palazzo D'Aronco è costretto a correre ai ripari, spostando la scadenza per il pagamento: non più il 2, ma il 27 dicembre. La giunta Fontanini ieri ha deciso la proroga per il versamento dell'acconto sulla tassa rifiuti dopo che molti cittadini hanno chiamato Comune e Net denunciando di non aver ricevuto gli avvisi. Il Municipio dovrà procedere a un secondo invio. Una situazione incresciosa, verificatasi anche l'anno scorso, per cui il sindaco Pietro Fontanini ha aspramente criticato la ditta di Santa Maria Capua Vetere, vincitrice dell'appalto relativo a questo servizio. «La ditta che doveva distribuire le fatture ai cittadini non l'ha fatto ha detto -, e quindi abbiamo dovuto correre ai ripari per arginare questa disfunzione perché l'azienda che aveva vinto l'appalto ci ha boicottato questa operazione».
I DISAGI
«Dato che i cittadini sono i primi a essere in difficoltà in questa situazione ha spiegato l'assessore al Bilancio, Francesca Laudicina -, abbiamo spostato il termine per il pagamento della Tari dal 2 al 27 dicembre.
L'Ufficio Entrate teneva monitorata la situazione, ma abbiamo dovuto aspettare che ci fosse la verifica del mancato invio, verifica fatta attraverso la Polizia locale. A questo punto, gli uffici hanno dovuto procedere con l'appalto a un'altra società. Ora il tempo di elaborare le stampe e poi ci saranno gli invii. Rimane sempre valida la possibilità di accedere alla propria posizione Tari attraverso il portale online». In seguito ai controlli del Comando, inoltre, l'amministrazione ha avviato le procedure di contestazione previste dal capitolato d'appalto. Complessivamente, la Tari porta nelle casse della Net 12 milioni e 300 mila euro; questo primo acconto è pari al 50 per cento della tassa, che poi va saldata entro il 28 febbraio 2022. Per le apparecchiature radio-telefoniche installate sul tetto del Castello, gli enti pubblici pagheranno un canone al Comune. Si tratta di apparati per servizi di pubblica utilità (di proprietà, tra gli altri, di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia) per cui verrà corrisposto un importo comprensivo di occupazione del suolo e di utenza elettrica, pari a 3,02 euro al mese per metro quadro.
Il Gazzettino