Tananai. «Il portafortuna? Bere uno shottino prima dello show». Il cantante chiude stasera a Padova il suo tour

Tananai
«Il mio rito? Uno shottino di rum scadente. Sempre lo stesso, dall'inizio. Mi ha portato fortuna». Alberto Cotta Ramusino aka Tananai chiude a Padova il tour nei...

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«Il mio rito? Uno shottino di rum scadente. Sempre lo stesso, dall'inizio. Mi ha portato fortuna». Alberto Cotta Ramusino aka Tananai chiude a Padova il tour nei palazzetti stasera in una versione live inedita accompagnato dalla sua band, in una formazione più estesa, che vede alle chitarre Riccardo Onori e Enrico Wolfgang Cavion, alle tastiere Daniel Bestonzo, al basso Lucio Fasino e alla batteria Donald Renda, con la direzione artistica di Stefano Clessi. Venti canzoni per quasi due ore di show, Tananai porta sul palco i suoi più grandi successi, dalle hit su cui scatenarsi, come "Baby Goddamn" e "Sesso Occasionale", "Abissale" e "Tango" tratte dal suo primo album di inediti "Rave, Eclissi" e da "Piccoli boati".


Come sono andate le serate?
«Da Dio. Non mi aspettavo tutto quel calore».


Chi viene a sentire i suoi concerti?
«È un pubblico vario: ci sono ragazzi dai 20 ai 30 anni, ci sono anche bimbi e bimbe con le famiglie. Canzoni come Tango sono arrivate ai più piccoli».


Ma davvero ha questo rito con la band?
«Si. Ci ha portato fortuna quando non eravamo nessuno. E allora continuiamo. Ci bagniamo le labbra con un rum schifoso e poi si va sul palco».


Conosce Padova?
«Ho visto una città universitaria e quindi spero che tanti studenti vengano a sentirmi. Peraltro io con i veneti ho un rapporto speciale».


Perché?
«Ho sempre avuto coinquilini veneti: Schio, Vicenza, Venezia, Marghera. Insomma, un rapporto bello e duraturo».

Parole venete conosciute...
«Tra quelle ripetibili ci metto ombra!»


Piacciono i suoi brani, piace questo nome, e piace la sensibilità con cui ha voluto raccontare un'adolescenza non facile. Si è lasciato tutto alle spalle?
«Io penso che le insicurezze non mi abbandoneranno mai, forse vale per ognuno. Non importa quali obiettivi raggiungi, non importa quanto cresci. L'importante è imparare ad accoglierle anziché vederle come un ostacolo».


Una cosa bella e una no dell'essere famoso
«Sto suonando tanto in giro e tanta gente viene ai miei concerti. Sono un espansivo e quindi questo mi arricchisce. Una cosa un po' meno bella è quando vieni trattato come un'attrazione turistica. Mi mette a disagio».


Nel tour ci sono i suoi grandi successi. Quale il pezzo che la emoziona di più?
«Tango perchè ho visto che è diventato davvero amato dalla gente. Quasi quasi mi emoziono più io del pubblico».


Tananai e l'amore. Non è più l'epoca del sesso occasionale?
«No no, sto con Sara da tre anni, sarà con me a Padova. Sto da Dio, sono stato fortunato a trovarla tre anni fa e difficilmente ora me la lascio scappare».


Tananai veste Gucci. Come è avvenuto il vostro incontro?
«Mi hanno invitato ad una loro sfilata. Abbiamo deciso di andare a Sanremo insieme e ora mi stanno accompagnando nel tour».


Come vede la sua estate?


«La vedo bella attiva, sarò sempre sul palco, ma va benissimo così. Se non riuscissi a fare tour e concerti starei troppo male, la vacanza diventerebbe sofferenza». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino