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ROVIGO - Due ore di attesa con prenotazione. Prima giornata infrasettimanale al Covid Point dell'ospedale, dopo la scadenza del 15 ottobre dell'obbligo di Green pass per accedere nei luoghi di lavoro. Ed è subito il caos. Una signora si è recata sul posto per effettuare il tampone rapido al figlio che venerdì a scuola aveva riscontrato febbre a 38. La fila è lunga, hanno la precedenza le persone che devono subire un intervento operatorio.
LA FILA
Un cartello esposto fuori dalla porta indica che per gli esterni è necessario aspettare le 9. Tra gli utenti un lavoratore di un'azienda metalmeccanica, che non è in possesso di Green pass, una ragazza che doveva entrare in ospedale per accompagnare a casa un ricoverato dimesso, una signora che dovendo fare un'ecografia, nonostante fosse vaccinata da giugno, doveva obbligatoriamente sottoporsi al test rapido.
Tutti pronti insieme ad altri a iniziare la fila delle 9.
TENSIONE
Un'altra ora da attendere, gli animi si scaldano. «Mi hanno trattato con molta scortesia afferma la ragazza che deve prendere il paziente dimesso dall'ospedale -, ho chiesto almeno di fornirmi le carte da compilare ma mi hanno risposto che stavo rallentando la fila. Pensare che avevo chiamato in ospedale e mi era stato detto di presentarmi qui dalle 8». «Io faccio questa trafila tutti i giorni si aggrega un'altra signora che assiste i malati non autosufficienti per aiutarli a pranzare -. Ho l'obbligo del tampone ogni volta che entro». «Non riesco a capire a questo punto l'utilità del vaccino sbotta un'insegnante in coda se poi per una ecografia devo comunque farmi il test». La mamma con il bambino comincia a spazientirsi, avrebbe potuto accompagnare il figlio un'ora dopo a scuola ed invece è costretta a rinunciare ad un giorno di lavoro per riuscire a fare il test. «Ci hanno urlato che dovevamo guardare sul sito aziendale. Almeno togliessero quel cartello che indica dalle 9. Sono dovuta andare alla ricerca di una farmacia, ma non ci sono posti disponibili, così ho prenotato per il pomeriggio, ma ho perso tutta la mattinata».
NO VAX
Il lavoratore invece ha precisato che ha deciso di non vaccinarsi e che perde ore di lavoro per fare il tampone. «È una mia libera scelta ammette ma servirebbe un'organizzazione migliore». Insomma, caos al Covid Point con utenti arrabbiati per la poca informazione e chiarezza, operatori sanitari oberati e sovraccarichi di lavoro che devono gestire situazioni di caos senza peraltro essere organizzati (i fogli da compilare non erano a disposizione nel banchetto predisposto all'ingresso) e farmacie tutte già prenotate. Per chi ha un'emergenza rischia di dover aspettare a lungo prima di un tampone.
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