Taglio fondi integrazione, i prefetti: «Vuol dire immigrati in giro senza far nulla»

TRIESTE - Ridurre i fondi ai percorsi di integrazione significa correre il rischio di avere i migranti in giro per la città senza nulla da fare. È il pensiero...

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TRIESTE - Ridurre i fondi ai percorsi di integrazione significa correre il rischio di avere i migranti in giro per la città senza nulla da fare. È il pensiero espresso dai prefetti di Trieste, Annapola Porzio, Gorizia, Massimo Marchesiello, Pordenone, Maria Rosaria Maiorino, e Udine, Angelo Ciuni, durante le audizioni della VI Commissione del Consiglio Fvg per approvare le modifiche al programma annuale immigrazione 2018 proposte dalla Giunta regionale.


«Il documento che ci è stato sottoposto - dice Porzio - è pieno di scelte politiche, non saremo certo noi che possiamo influire su queste scelte, possiamo però dare spunti di riflessione». La decisione di tagliare i fondi per i corsi, in particolare quelli di italiano, «porta all'emarginazione dove accadono le forme di captazione da parte della criminalità». Porzio, le cui parole sono state condivise anche dagli altri prefetti, ha inoltre segnalato che, «completato l'iter di richiesta asilo, se non vi è stato percorso di alfabetizzazione sono comunque a carico della società e servizi sociali».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino