Tac in ospedale alle mummie egizie: sono una mamma e un neonato

Tac in ospedale alle mummie egizie: sono una mamma e un neonato
ROVIGO - La Tac all'ospedale civile ha svelato il mistero: entrambe le mummie di Rovigo sono i resti di esseri umani e Baby è effettivamente un neonato. Arrivarono...

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ROVIGO - La Tac all'ospedale civile ha svelato il mistero: entrambe le mummie di Rovigo sono i resti di esseri umani e Baby è effettivamente un neonato. Arrivarono insieme in Polesine, all'interno della cassa più grande delle cinque che, tra il 1878 e il 1879, Giuseppe Valsé Pantellini inviò all'Accademia dei Concordi. Baby, la mummia di neonato, era adagiata sulla mummia di donna, Meryt, e da allora continuano a rappresentare l'immagine della protezione materna anche nell'Oltretomba. Restavano tuttavia molti dubbi che si potesse trattare di un bambino, per alcuni dettagli delle forme e per la rarità di trovare mummie deposte assieme.


 
COCCODRILLINI
Non è la sola rarità delle mummie di Rovigo, dato che nello stesso cassone sono stati ritrovati, in una serie di involti, anche due piccoli coccodrilli, senza nessuna connessione con le mummie, tuttavia. Perché gli animali non erano mai collocati nelle tombe, e sono rarissimi i casi di sepolture con animali domestici. Restava così anche l'incertezza che la mummia più piccola potesse essere un animale d'affezione. 

RADIOGRAFIE ANNI 80
Fino a ieri, le uniche tracce di indagini diagnostiche sulle mummie di Rovigo erano alcune lastre di radiografie fatte negli anni 80 sulla mummia Meryt: la mummia di donna pare avesse un'età compresa tra i 20 e i 25 anni al momento della morte, e sembra fosse di famiglia benestante per il corpo ben sviluppato e per la disposizione degli arti superiori al momento della sepoltura, che è quella tipica nei faraoni anche se un legame diretto va escluso.

IL NEONATO
Da ieri è certo, invece, che Baby è la mummia di un neonato, morto intorno a un anno di età. La Tac ha mostrato che del piccolo essere umano sono riconoscibili tutte le ossa e, in particolare, che le ossa del cranio non sono ancora saldate. «Per questo siamo davanti a un neonato collocabile nel primo anno di vita», ha spiegato il professor Raffaele De Caro, lo specialista in Anatomia e Medicina legale dell'università di Padova, che insieme ai colleghi di Anatomia Veronica Macchi e Andrea Porzionato, ha assistito agli esami radiologici a Rovigo, fatti dall'equipe del primario Massimo Favat, con il dottor Sandro Benetti a coordinare le operazioni. Alle 15.21 le mummie sono passate dall'ingresso principale, sotto gli occhi curiosi degli utenti del nosocomio. In pochi minuti il carico prezioso è arrivato in Radiologia per le Tac: sono state classificate come mummia 1 Baby, e mummia 2 Meryt. «È uno studio che richiederà molto tempo, per la complessità dei soggetti e per le domande, che continueranno ad aumentare mano a mano che visioneremo le immagini», ha commentato il primario Favat. «È un'opportunità eccezionale. Tra le prime considerazioni a caldo si può dire dalle immagini che l'impalcatura scheletrica è perfettamente conservata», ha aggiunto il professor De Caro.

EGITTO RITROVATO

Il direttore generale Antonio Fernando Compostella non ha nascosto l'orgoglio dell'azienda Ulss 5: «Oggi Rovigo è stata un po' al centro del mondo» e contribuirà così al percorso che coinvolge molti altri specialisti nella campagna diagnostica sovvenzionta dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo: tra questi, l'egittologa Claudia Gambino dell'università di Padova, la restauratrice Cinzia Oliva e il direttore del Gabinetto regionale di Polizia scientifica Nicola Gallo. Il restauro e il consolidamento di Meryt e Baby si concluderà la prossima settimana, e le mummie di Rovigo torneranno in esposizione a Palazzo Roncale alla mostra Egitto ritrovato. La collezione Valsè Pantellini nell'ultimo finesettimana di giugno. Gli esami diagnostici, invece, proseguiranno nei mesi successivi: i risultati della datazione col carbonio-14 arriveranno in settembre, e alla scansione con la Tac seguiranno quelle con laser scanner 3 D. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino