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SANTA LUCIA DI PIAVE - Il popolo no vax, free vax e no pass del Nordest si prepara a mobilitarsi a sostegno di Riccardo Szumski, il sindaco e medico di Santa Lucia di Piave radiato dall’Ordine di Treviso. Due i motivi principali: le terapie prescritte a pazienti positivi nell’ambito delle cure domiciliari e i certificati di esenzione rilasciati a persone che non figuravano tra i suoi assistiti. Ieri mattina, 16 novembre, Fabio Padovan, noto imprenditore indipendentista della prima ora e referente del comitato “Riccardo Szumski”, insieme ad alcuni aderenti ha fatto un sit-in davanti all’ambulatorio del camice bianco. “Non smetteremo mai di dirti grazie. La gente come noi non molla mai”, si leggeva su un cartellone. Su un altro è stata addirittura scomodata Solidarnosc, affiancando la bandiera del Veneto a quella polacca, origine per parte di padre di cui Szumski va fiero.
LA FIACCOLATA
Ha destato stupore invece il sostegno espresso al sindaco- medico dal gruppo di opposizione in Consiglio comunale “Vivere bene a Santa Lucia” che ha chiamato a raccolta i concittadini per una fiaccolata di solidarietà. «La conoscenza che noi abbiamo come cittadini, prima ancora che come consiglieri comunali, dell’operato di Szumski come medico, ci lascia stupiti per una decisione così radicale – hanno dichiarato –.
L’INTERROGAZIONE
Ma la sua condotta finirà in Parlamento con un’interrogazione presentata dai parlamentari di Italia Viva Sara Moretto, Daniela Sbrollini e Davide Bendinelli. «Ha passato il segno – affermano –. Le posizioni no-vax e no-Green pass non si conciliano con il suo ruolo istituzionale e nemmeno con la sua professione. Abbiamo chiesto al ministro se siano compatibili con il suo ruolo istituzionale e con la sua professione di medico di base. Non sono questioni marginali». Intanto il “mariga”, come si autodefinisce, ha fatto sapere che fino a quando il provvedimento di radiazione non sarà esecutivo, continuerà ad esercitare la sua professione.
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Il Gazzettino