PORDENONE - Com'è possibile che un cittadino coinvolto in un'indagine collegata al favoreggiamento del terrorismo internazionale ricevesse un sussidio mensile da...
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«È evidente che un terrorista, dormiente o meno, farà di tutto per non essere sospettato e finire così sotto la lente della polizia - ragiona la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani - Sono i servizi sociali a dire che Ajhan Veapi si comportava in modo ineccepibile: ottimo quindi il lavoro degli investigatori che l'hanno scoperto ugualmente. Ma questo non poteva farlo né il Comune né la Regione, per la precisione né il Friuli Venezia Giulia, né altre Regioni».
Poi l'approfondimento, che ha riguardato sia la vecchia norma (quella di cui ha beneficiato il cittadino macedone), sia la nuova formula introdotta dalla Regione a partire dal 1. gennaio 2016: «La legge istitutiva del fondo di solidarietà - ha puntualizzato Serracchiani - è stata fatta dalla precedente giunta di centrodestra (alla guida Renzo Tondo) e i controlli su aspetti penali come quelli emersi non sono in capo agli enti locali, ma - passaggio cruciale - si può fare di più. Per questo l'attuale giunta ha introdotto una nuova misura, in cui confluisce il fondo di solidarietà, che stringe le maglie dei beneficiari e richiede loro l'adesione a un patto che li impegna a comportamenti di inclusione sociale, come ad esempio mandare a scuola i figli. Se emerge qualche caso, anche molto inquietante come questo, siamo i primi a volere chiarezza e pulizia immediate». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino