TRIESTE - C’è il prolungamento della Cimpello-Sequals sino a Gemona, l’opera più chiacchierata. Ma sono presenti anche i trafori del Monte Rest e di...
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INFRASTRUTTURE
«Abbiamo una grande occasione e adesso dobbiamo sfruttarla. Se non ora, quando», è stato il commento dell’assessore Graziano Pizzimenti. L’opera, che dovrà comprendere anche il raddoppio dell’attuale Cimpello-Sequals, costerebbe circa due miliardi. Troppi anche da immaginare per un’amministrazione pubblica, fosse anche la Regione. Certamente, nella progettazione e nella fase di indizione della gara - quando sarà il momento -, l’ente dovrà intervenire, poi però quando si tratterà di mettere mano al portafoglio sarà necessario l’intervento di un altro soggetto. Il prolungamento della strada Cimpello-Sequals sino a Gemona, e la conseguente trasformazione dell’intera tratta in una vera e propria autostrada, infatti, costeranno circa due miliardi di euro. Il soggetto che sino ad oggi ha manifestato l’interesse maggiore è Autovie Venete, che già gestisce la maggior parte delle tratte autostradali del Fvg. Ma la finestra del Recovery fund apre un altro scenario pubblico, così come per i due trafori del Rest e di Monte Croce Carnico. Quanto allo studio di fattibilità per la Sequals-Gemona, sarà pronto entro fine anno.
LE PROTESTE
L’accelerazione verso la realizzazione della Sequals-Gemona ha provocato anche una nuova ondata di proteste, firmate dal “partito” dei contrari alla cementificazione. «La Giunta Fedriga apre a un futuro di cemento e disastri ambientali. Con le risorse finanziarie del Recovery fund, si attiverà per promuovere opere a grande impatto che devasteranno il territorio, anche il Tagliamento e nella sua parte più bella. Ecco perché la maggioranza regionale ha bocciato la nostra proposta di candidare il fiume a patrimonio mondiale Unesco», hanno dichiarato Morettuzzo e Bidoli del Patto per l’Autonomia. «Dopo la bocciatura della mozione con cui chiedevamo la massima tutela possibile per il fiume Tagliamento, il governo regionale dà un altro segnale eloquente e conferma la sua visione di sviluppo per questa terra: basata sulla cementificazione a ogni costo, sulle opere a forte impatto ambientale e sulla mancanza di un’adeguata tutela dei beni naturali, uno sviluppo slegato dalla realtà e tutto fuorché sostenibile». Critica anche Mariagrazia Santoro (Pd): «Il centrodestra regionale vuole cementificare tutto il Fvg, altro che valorizzare il Tagliamento come patrimonio Unesco».
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Il Gazzettino