Superjet, gli stipendi dei 144 operai non sono arrivati

Superjet, gli stipendi dei 144 operai non sono arrivati
MESTRE - Ai primi di maggio speravano di ricevere gli stipendi, ma non...

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MESTRE - Ai primi di maggio speravano di ricevere gli stipendi, ma non sono arrivati, così hanno pensato che, vista la situazione complicata di crisi, bisognasse attendere un altro po' ma ancora ieri non avevano ricevuto nulla. I 144 dipendenti diretti di Superjet International, la società mista tra russi e italiani con sede a Tessera che si è ritrovata con i conti correnti bloccati in via cautelativa a causa delle sanzioni imposte dall'Europa alla Russia per l'invasione dell'Ucraina, devono stringere la cinghia oltre il dovuto (anche perché dal 19 aprileo dopo Pasqua, è diventato operativo l'accordo di solidarietà con cassa integrazione) e non sanno se e quando la situazione si risolverà. Quanto agli stipendi sapevano che, con i conti bloccati, la Società non sarebbe stata in grado di pagarli. Però avevano letto le comunicazioni dei primi di maggio di Banca Intesa Sanpaolo che, assieme al Credito cooperativo della Marca, ha in via cautelativa congelato i conti della società. Ebbene Intesa aveva annunciato di aver «messo a disposizione le risorse necessarie per ricevere, nel più breve tempo possibile, gli stipendi in sospeso» e aveva aggiunto che, «con la soluzione dal positivo impatto sociale promossa da Intesa Sanpaolo, da sempre impegnata a supportare le comunità in cui opera, sarà intanto possibile per i dipendenti dell'azienda veneta ricevere rapidamente il pagamento degli stipendi, in una fase di particolare complessità per l'economia delle famiglie». La soluzione, hanno scoperto i lavoratori, è la possibilità di accendere un fido bancario aprendo un conto in Banca Intesa: «Se un dipendente ha un mutuo e scadenze impellenti di pagamenti vari e non sa come fare, deve dunque indebitarsi con la Banca senza sapere quando potrà restituire quei soldi» commentano alcuni degli addetti di Superjet che spiegano come, per queste ragioni, ben pochi di loro abbiano aderito alla proposta: «Pensavamo a forme di anticipo diverse e non a nuovi debiti». Così i lavoratori si ritrovano senza stipendio e in un'Azienda paralizzata: nelle ex Officine Aeronavali a Tessera Superjet effettua l'allestimento, la vendita e la manutenzione dei velivoli SSJ 100, ossia aerei civili da 75 o 100 posti per tratte regionali, i cui gusci (circa 15 all'anno) vengono costruiti in Russia, ma il meccanismo delle sanzioni ha bloccato tutto, anche se i legali si stanno battendo perché sono convinti che Superjet International non dovrebbe essere colpita da quelle restrizioni dato che non ha nulla a che vedere con produzioni militari. Il ministero dello Sviluppo economico ha detto di non poter fare nulla, ed ora i lavoratori attendono l'incontro promesso dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, con l'amministratore delegato di Leonardo (la multinazionale italiana che possiede il 10% di Superjet), Alessandro Profumo. Nel frattempo parteciperanno assieme agli altri 500 lavoratori delle ex Aeronavali allo sciopero e alla manifestazione organizzata dai Sindacati per venerdì 20 maggio, la prima di una seria pensata per richiamare l'attenzione sul polo aeronautico veneziano che rischia di perdere i pezzi. (e.t.)

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Il Gazzettino