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TREVISO Un vero è proprio boom di impalcature già montate e di cantieri pronti a partire. Il bonus facciate ha dato uno scossone non indifferente al mondo dell'edilizia cittadina e lo dimostra un dato che, all'apparenza, può apparire insignificante o fuori contesto: il numero di richieste di accesso atti arrivati agli uffici del settore Edilizia di Ca' Sugana. In tre mesi sono state depositate oltre 800 domande, contro le 400 dello stesso periodo dell'anno scorso. Il doppio. Ma rispetto al passato sono tutte mirate a ottenere notizie sulla storia degli edifici, sulle autorizzazioni per i lavori effettuati negli anni, tutte informazioni indispensabili per essere ammessi al bonus facciate, che consente al privato di restaurare la propria casa godendo di grandi facilitazioni e rimborsi che vanno a coprire gran parte, se non tutta, la cifra investita. E le stesse agevolazioni sono previste anche per chi vuole mettere mano all'impiantistica. Non è detto che 800 domande si traducano in altrettanti cantieri, ma l'attività in questo settore sta prendendo quota. Anche il sindaco Mario Conte, pochi giorni fa, faceva notare come il centro si stesse riempiendo di impalcature. E, pandemia permettendo, il fenomeno continuerà a crescere.
L'ANALISI «A Treviso - conferma l'assessore all'Urbanistica Linda Tassinari - non si è mai assistito a un calo del deposito della pratiche urbanistiche o edilizie, nemmeno durante i mesi di lockdown».
LA FILOSOFIA Al netto delle polemiche per la gestione del piano casa, sempre vive soprattutto attorno ai tanti interventi in corso d'opera sul territorio comunale, Tassinari evidenza un altro aspetto legato invece alla ristrutturazioni in rampa di lancio: «I provvedimenti di natura privata sottoposti all'iter dell'amministrazione, rappresentano concetti antitetici rispetto a quelli del consumo di suolo. Vanno invece a operare su terreni già urbanizzati e compromessi, evitando così la creazione di nuove edificazioni che, invece, interesserebbero territori liberi». Ma tutta questa attività significa anche altro: «Conferma l'attrattività della città come luogo riconosciuto per la qualità della vita e dei servizi in ambiti come cultura, turismo, sport, sociale. La gente investe su Treviso, insomma, perché piace e perché trova condizioni favorevoli per farlo».
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