Superbonus e bonus edilizi valgono oltre un miliardo nella Marca: arriva una piattaforma dedicata

Tante le richieste per il bonus e i superbonus edilizi nel Nel Trevigiano ora arriva una piattaforma per agevolare le operazioni
TREVISO - Un tesoro da un miliardo e 200 milioni di euro, solo nella Marca, che potrebbe consentire di continuare ad usufruire del Superbonus 110% e degli altri bonus edilizi a...

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TREVISO - Un tesoro da un miliardo e 200 milioni di euro, solo nella Marca, che potrebbe consentire di continuare ad usufruire del Superbonus 110% e degli altri bonus edilizi a tanti cittadini e piccole ditte. Perché i loro crediti, maturati con i lavori legati agli incentivi, potrebbero essere acquisiti da altre imprese per essere scalati dalle tasse grazie alle piattaforma SiBonus delle Camere di commercio. Secondo un'elaborazione di Infocamere sui bilanci 2020, le sole società di capitale trevigiane hanno contabilizzato poco meno di 810 milioni e mezzo di euro di debiti a breve verso il Fisco. A questi poi si aggiungono altri 397,6 milioni nei confronti di istituti di previdenza e sicurezza sociale.


IL CONTEGGIO
In altre parole, imposte e contributi che devono queste aziende devono pagare allo Stato entro 12 mesi. Anziché essere versati direttamente, però, tali importi potrebbero essere pagati in compensazione, utilizzando cioè i crediti tributari o previdenziali detenuti dalle imprese stesse. E' il meccanismo di fondo su cui si basa SiBonus. Grazie alle agevolazioni pubbliche - questa anzi è la ragione del loro successo - il committente delle riqualificazioni edilizie può tramutare l'intero costo o una sua consistente quota in un credito fiscale verso lo Stato. Il credito viene ceduto ad una banca o acquisito sotto forma di sconto in fattura dall'impresa esecutrice (la quale, a sua volta, lo rivenderà poi alla banca).


IL NODO


A causa della grande richiesta, però, i fondi statali sono stati esauriti e molti istituti bancari hanno ormai saturato la loro possibilità massima di ricevere crediti da compensare. Dunque, il sistema è di fatto in stallo. «In assenza di sufficiente capienza fiscale del titolare, infatti, se entro l'anno non sarà ceduta la porzione di crediti utilizzabili in detrazione o compensazione nel 2022, il suo valore si azzererà - spiega Mario Pozza, presidente della Camera di commercio di Treviso e Belluno - A farne le spese saranno, sia i beneficiari dei lavori sia le tante imprese del settore edilizio che hanno applicato lo sconto in fattura ai propri clienti in cambio di crediti d'imposta: non potendo portarli totalmente in compensazione delle proprie imposte e non potendo cederli alle banche, rischiano seriamente di dover pagare di tasca propria buona parte del costo dei lavori eseguiti». Esiste però un'ampia fascia di aziende - 13.378 in provincia di Treviso, oltre 65mila in Veneto, stando alla rilevazione Infocamere - che disporrebbe sia della liquidità necessaria ad acquistare i crediti, sia dello spazio fiscale per portali poi in compensazione all'Erario. «SiBonus rappresenta proprio un mercato' per favorire l'incontro tra domanda ed offerta tra privati, senza passare dalle banche - conferma il segretario generale dell'ente camerale, Romano Tiozzo - Un meccanismo semplice, regolamentato, trasparente, senza nessuna cresta'». E con una convenienza per chi acquista, perché in genere il credito viene ceduto in cambio di un corrispettivo reale inferiore al suo valore totale: lo sconto medio, infatti, si aggira sul 22%. Ad oggi, però, la piattaforma è poco usata: le operazioni chiuse o in vendita ammontano a 155 milioni a livello nazionale. «Le imprese purtroppo non hanno ancora capito l'opportunità - nota Pozza - La stagione dei bonus sta per finire: il Superbonus ha fatto ripartire l'edilizia, ma ha anche fatto schizzare i prezzi dei materiali». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino