«Non mi fanno vedere i figli, mi uccido»: 38enne 2 ore in bilico sull'Adige

L'uomo sul ponte pedonale di Boara
ROVIGO - Per circa due ore è stato in piedi, al di là della ringhiera del camminamento pedonale del ponte di Boara, minacciando di buttarsi di sotto, nelle acque...

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ROVIGO - Per circa due ore è stato in piedi, al di là della ringhiera del camminamento pedonale del ponte di Boara, minacciando di buttarsi di sotto, nelle acque minacciose dell'Adige, deciso a farla finita. Problemi familiari, legati a una separazione a all'impossibilità di vedere i figli, uniti a un momento di grave depressione, lo avrebbero spinto a tentare il gesto estremo. Per circa due ore il ponte è stato chiuso al traffico. L'uomo ha scavalcato attorno alle 16.30 e, immediatamente, chi si è trovato a passare di lì ha dato l'allarme.  Un gruppetto di mediatori ha dialogato a lungo con l'uomo, un 38enne di origini albanesi residente a Solesino, che ha manifestato loro tutta la propria difficoltà esistenziale, provocata da un rapporto familiare lacerato e dal fatto che da quasi due anni non riusce a vedere i figli.

 

Nonostante l'ascolto ricevuto, il 38enne non sembrava comunque intenzionato a desistere dal proprio gesto. Motivo per cui le cautele nell'operare sono state massime. Anche il magistrato ha tentato l'opera di convincimento nei confronti dell'uomo che continuava a mostrarsi recalcitrante, offrendo il proprio personale contributo allo sblocco della situazione. TRAFFICO IN TILT Nel frattempo, però, con il ponte chiuso proprio nell'ora di punta per il traffico dei pendolari che si muovono a cavallo fra le due province di Padova e Rovigo, la viabilità è completamente andata in tilt. La polizia locale di Rovigo, sul lato polesano, con il comandante Giovanni Tesoro personalmente in campo, ha dovuto fronteggiare la marea montante di auto che si infrangeva contro il ponte sbarrato. Non sono mancate lunghe sinfonie di clacson, con più di un automobilista che, trovandosi sbarrata la strada per tornare a casa dopo il lavoro, ha decisamente perso la calma. Su entrambe le sponde del fiume, in tantissimi si sono affacciati per seguire l'evolvere della situazione che, con il passare di minuti, sembrava diventare sempre più delicata. Chiuso in uscita anche il casello dell'A13 di Boara. La prima ora, con il sole che lentamente tramontava è stata quella in cui massima è apparsa la comprensione. Nell'ora successiva, invece, a prevalere è stato un generale senso di esasperazione. Alla fine, meno di un quarto d'ora prima delle 19, l'uomo sembra essere definitivamente tornato alla calma e si è convinto a seguire i sanitari che, in ambulanza, lo hanno trasportato all'ospedale di Rovigo per l'assistenza del caso. Francesco Campi
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Il Gazzettino